RECANATI - E’ dal 2005 che ci sono spinte per potere edificare a ridosso del Colle dell’Infinito, in un’area tutelata, ma da tempo era il 1997 che il versante leopardiano verso valle è a rischio di speculazioni edilizie.colle_infinito

La questione riemerge oggi in funzione del Piano Particolareggiato che dovrà essere portato in commissione urbanistica e poi in consiglio comunale come variante al PRG e sul quale ha lavorato su incarico dell’amministrazione comunale l’arch. Salvatore Dierna. Lo strumento urbanistico in elaborazione prevede di salvaguardare in maniera definitiva il Colle dell’Infinito e tutta la valle sottostante che, per chi viene per esempio da Macerata, presenta un panorama unico e mozzafiato.

Tutto perché ci si è accorti che nel vecchio PRG elaborato nel 1997 dall’allora giunta Ottaviani erano stati inseriti elementi tali che permettevano accorpamenti di cubature esistenti, costruzioni aggiuntive e variazioni di destinazioni d’uso.

Una vicenda che esplose nel 2005 quando ci fu chi pensò di fruire di questa possibilità favorita da un atto del 1997 in cui il consiglio comunale di Recanati approvò una variante al piano regolatore che prevedeva la ristrutturazione e l’aumento di cubatura di due case coloniche, proprio a ridosso del colle.

In pratica oggi, in virtù di quell’improvvido atto, si potrebbe costruire e gli appetiti, pare ci siano.

L’amministrazione Corvatta che seguì quella Ottaviani si trovò per prima a gestire la situazione quando due privati decisero di muoversi.

Era il 2000 e il primo progetto fu di Anna Maria Casapiccola (progetto respinto 3 volte in commissione urbanistica). In questa situazione, che poteva trascinare il comune in un contenzioso, Corvatta alla fine arrivò ad una mediazione proponendo una volumetria di pari economico in altra area.

Ma il Colle era sempre “indifeso”.

IMG_5258E infatti arrivò anche un’altra richiesta di concessione edilizia da parte della Iniziative Immobiliari di Alessandra Tullio. E qui le cose per il comune si complicarono in quanto di fronte alla resistenza del comune il legale dell’immobiliare presentò un ricorso straordinario al Capo dello Stato. Scoppiarono polemiche roventi sulla stampa, nazionale e non, sui rischi che correva il Colle dell’Infinito. Nel 2004 il primo colpo di scena: il TAR ripristina il vincolo del 1952 a tutela della zona. L’anno dopo secondo colpo di scena; l’istanza al Capo dello Stato viene accolta e il vincolo decade. L’immobiliare però desiste dall’andare oltre.

Ma il Colle rimane tuttora senza uno strumento urbanistico legale che lo tuteli.

E in Commissione Urbanistica la discussione pare lunga e tediosa con le preoccupazioni più volte espresse sia dal Fondo Ambientale Marche che dall’opposizione circa i rischi che possa avere il Piano Casa del comune. Ma il FAI è preoccupato anche dalle modifiche sin qui apportate all’elaborato Dierna e che potrebbero aprire ancora varchi agli speculatori. Osservatorio attento in questi giorni anche il Centro Nazionale Studi Leopardiani circa l’evoluzione della situazione.

E visto che si parla di tutela dagli assalti del mattone, noi aggiungiamo che va tutelato e delimitato nei suoi confini, il parco sottostante il Colle dell’Infinito, il cosiddetto “pincetto”, diventato una jungla e interessato da preoccupanti movimenti franosi.

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