Di Roberto Bartomeoli, capogruppo PDL Recanati

RECANATI - Ci si interroga ogni giorno sempre più sulla necessità oramai improrogabile di ridurre i costi della politica. Timidi i tentativi del governo passati attraverso la soppressione di Comuni e Provincie di piccole dimensioni. Ancora poco! Bisogna avere il coraggio di ridurre il numero dei Parlamentari e sfoltire gli organici nei ministeri.

A Recanati sembra però di vivere in un altro paese. I provvedimenti assunti in questi ultimi anni sono in controtendenza. Aumentano in modo vertiginoso le spese amministrative per la gestione della cosa pubblica. Sindaco, assessori e consiglieri costano oggi 80.000 euro in più rispetto al 2008. Per non parlare degli aumenti dal 50 al 160% ai compensi del CDA ASTEA ai quali vanno aggiunti altri 20.000 euro l’anno per l’indennità di risultato del presidente. Dallo scorso anno poi tutti gli assessori hanno in dotazione il cellulare di servizio fornito dal Comune, “privilegio” in passato concesso soltanto al sindaco, ed il posto auto riservato sotto il Palazzo comunale.

Istituita poi la figura di Direttore Generale pochi mesi prima dal varo di una disposizione di legge che la vietata per i Comuni sotto a 100.000 abitanti. La novità introdotta, mai Recanati aveva avuto questa figura, ci costa 15.000 euro l’anno. Aumenti consistenti anche per gli stipendi dei Dirigenti. Paradossale anche qui la tempistica della scelta operata dalla giunta solo poche ore prima del blocco dei salari per il pubblico impiego. L’adeguamento comporterà per le casse comunali un maggior onere di 30.000 euro l’anno.

A nulla sono valse le molte iniziative finalizzate a frenare o rivedere tali scelte. Richiami, mozioni ed interrogazione sono state prontamente bocciate da una maggioranza sempre più “Casta”.