RECANATI - La famiglia Foschi interviene sul nostro servizio relativo alla donazione di 25.000 volumi alla Biblioteca di Porto Recanati non gradendo la nostra interpretazione in cui si evidenziava un certo "distacco" tra l'amministrazione comunale recanatese e i Foschi per via della via prima intitolata al parlamentare poi restituita alla vecchia denominazione. Di seguito la nota dei familiari in cui si evidenzia il mancato interesse del comune di Recanati alla possibile donazione e di Porto Recanati logica alternativa ....

Nota della famiglia Foschi

Pur ritenendosi estremamente tolleranti risulta stridente ed eccessivo veder interpretata la donazione di 25.000 volumi ad una biblioteca comunale come un “distacco-dispetto” nei confronti del Comune di Recanati. Da qui la necessaria e decisa smentita.

La famiglia dell’On.Foschi, composta dalla moglie e dai quattro figli, nel perseguire la donazione dell’intera biblioteca ha inteso realizzare una specifica volontà di Franco Foschi, quella di rendere pubblica e fruibile da tutti l’intera raccolta di libri da lui acquistati in ogni parte del mondo sin da quando era uno studente (e non solo quando era europarlamentare).

Tale disegno per Franco Foschi aveva radici lontane che si immergevano nell’immediato dopoguerra quando i libri erano per pochi ed internet era un sogno visionario di qualche scrittore di fantascienza. Una biblioteca pubblica a quel tempo rappresentava pertanto la possibilità di istruzione per tutti, non solo per pochi eletti. Oggi quei tempi sono lontani e Franco Foschi è morto ormai da quattro anni.

A maggior ragione ritenere la donazione il frutto di un dispetto risulta quanto mai irritante ed offensivo. Spostare, alloggiare e catalogare 25.000 volumi non può essere frutto di una improvvisazione dettata da un capriccio. L’On. Foschi voleva mantenere sul territorio tale patrimonio, ed aveva in vita individuato tra i probabili interlocutori il Comune di Recanati nonchè quello di Portorecanati, dove aveva molti amici, trascorreva l’intero periodo estivo e dove, tramite il Centro Studi Portorecanatesi, aveva intessuto una fitta e proficua rete di relazioni culturali.

Pertanto la famiglia dell’On.Foschi ribadisce che tale scelta non è frutto di alcun “distacco” ma la logica alternativa al Comune di Recanati in quanto l’attuale amministrazione non ha mai manifestato alcun interesse ufficiale per la biblioteca in questione.

famiglia di Franco non ha ritenuto opportuno chiedere né tantomeno forzare la mano a chicchessia come non ha mai chiesto e non intende chiedere l’intestazione di alcuna via, pur riconoscendo l’importanza del gesto. Si smentisce pertanto qualsiasi correlazione tra gli eventi citati.

’altro canto il Comune di Portorecanati, già organizzato e predisposto in tal senso in quanto sta acquisendo da tempo donazioni similari, in collaborazione con il Centro Studi Portorecanatesi, ha dato seguito a tale iniziativa con soluzioni logistiche ed organizzative immediate e risolutive a dispetto di ogni barriera ideologica e/o di campanile. Si coglie pertanto l’occasione per ringraziare pubblicamente da questo sito con profonda gratitudine il Comune di Portorecanati e il Centro Studi Portorecanatesi.