RECANATI - Alcuni permessi che andavano chiesti contemporaneamente a quelli per l’autorizzazione a realizzare sulla collina Montironi per l’impianto fotovoltaico, in realtà sono stati rilasciati molto tempo dopo e di fatto, secondo il consigliere del PdL, Maurizio Paoletti, questo dimostra che l’amministrazione comunale non ha vigilato sulla regolarità dell’operazione, perdendo un'occasione per impedire quello che definisce "uno scempio".
“Quell’impianto poteva essere fermato –sostiene Paoletti- e adesso, documenti alla mano ci sono le condizioni per bloccare tutto e far smatellare l’impianto”.
Ma perchè Paoletti chiama in causa il comune che sulla vicenda si è detto sempre con le mani legate essendo state rilasciate le autorizzazioni prima che intervenissero norme restrittive in materia?
“Il comune –spiega Paoletti- avrebbe dovuto chiedere a chi realizzava l’impianto un documento che si chiama TICA (Testo Integrato Connessioni Attive) che avrebbe dovuto rilasciare l’ASTEA che è l’ente gestore della rete elettrica sul territorio in cui insiste l’impianto. A questo punto l’amministrazione comunale avrebbe scoperto che spettava alla Provincia il rilascio delle autorizzazioni per costruire. E la Provincia, per altri casi, è intervenuta con richieste di modifiche consistenti. Quindi c’erano tutte le condizioni da parte del comune per agire e tutelare la collina. Il permesso è di metà ottobre 2010, mentre solo il 4 novembre arriva il TICA. E proprio dal TICA si scopre l’arcano. Infatti allegato c’è il tracciato dell’elettrodotto di allaccio dell’impianto fotovoltaico alla cabina dell’Acquara. Questo elettrodotto è indispensabile ma per realizzarlo servono permessi ed autorizzazioni da parte di enti e privati. Non poteva essere presentato a parte ma integralmente alla richiesta dell’impianto. E in questo caso l’autorizzazione sarebbe stata rilasciata unicamente dalla Provincia previa istruttoria preliminare con tutti gli enti interessati”.