RECANATI -Da questa mattina la camera ardente allestita al “S. Lucia” di Recanati è un via vai continuo di parenti ed amici uniti nel dolore per la scomparsa di Marco Marinelli, il 32enne geometra la cui vita è stata stroncata dalla provinciale “dei pali”, che ha reclamato l’ennesima vittima.
Per Marco l’incontro con la morte in un lungo rettilineo mentre tornava a casa dopo una serata a Porto Recanati. La sua Mercedes SLK è finita fuori strada fuori controllo per terminare la sua corsa prima contro un palo della Telecom e poi alla fine di un canale di drenaggio, tre metri sotto il livello stradale, dietro a una folta vegetazione che ne ha nascosto la visualizzazione dalla strada. Solo alle prime luci del giorno un contadino, dalla sua casa, si è accorto del mezzo rovesciato, uno sportello aperto, il corpo accanto.
Marco è rimasto dietro quel “muro” per ore, e la sua morte e stata stimata tra le 2 e le 3 di notte, presumibilmente sul colpo. La mancanza di testimoni impedisce una esatta ricostruzione della dinamica del fuori strada. A terra nessuna traccia di frenata o di impatto sulla strada con qualcosa. Forse un colpo di sonno, un malore improvviso, la velocità ed un attimo di distrazione.
Marco tifosissimo del Milan aveva tre passioni, la bicicletta, le auto e suonare la chitarra in un gruppo locale (era il frontman di un band cittadina, "Marì, Nello e i Strappamutanne). E la Mercedes (nella foto con Marco Marinelli), lui che era milanista, era appartenuta al calciatore dell’Inter Pazzini.
Marco Marinelli era anche presidente della Ciclistica Recanati Marinelli-Cantarini. Il padre, noto commerciante di materiali edili, è stato per anni figura di spicco del ciclismo marchigiano e il fratello Andrea, oltre che assessore alle culture del comune di Recanati è anche vice presidente regionale della FCI.
I funerali di Marco Marinelli si svolgeranno giovedì mattina alle 10 nella chiesa di Cristo Redentore.
Per la giornata odierna sospese tutte le manifestazioni con il concorso del comune.