RECANATI - Peggiora lo stato di conservazione della Tomba di Beniamino Gigli e in questi giorni, meta di tanti appassionati di lirica, cresce l’indignazione per il degrado che sta lentamente minando gli affreschi di Biagio Biagetti.

Nonostante i tanti appelli per salvarli, le altrettanto tante promesse di istituzioni e non solo, gli affreschi stanno irrimediabilmente andando perduti. L'interno della tomba, a parte gli affreschi, propone uno stato di abbandono.

I registri delle presenze sono zeppi di firme dei visitatori provenienti da tutte le parti d’Italia e anche dall’estero che hanno colto l’occasione di una capatina a Recanati per visitare la tomba di Beniamino Gigli nel cimitero cittadino. Impossibile però non notare lo stato di avanzato degrado in cui versa la struttura piramidale che custodisce le spoglie del tenore. Più che all’esterno i danni del tempo, dell’umidità e dell’incuria sono visibili all’interno dove gli intonaci si staccano in più punti, gli affreschi di Biagio Biagetti sono macchiati dall’umidità che rende difficile la lettura delle scritte in essi raffigurate e dal soffitto appuntito, vista la forma piramidale della costruzione; sono sparite le stelle, ormai deteriorate. Un fatto già noto in città ma al quale non si trova ancora, dopo anni, una soluzione. La monumentale tomba, con la caratteristica forma a piramide, fu edificata negli anni ’30 su progetto del fratello del tenore, Catervo, per rendere degna sepoltura ai genitori del cantante lirico, il padre Domenico deceduto nel 1921 e la madre Ester deceduta nel 1930. La forma architettonica della tomba si rifaceva ai primi monumenti funebri della storia, elevati dagli antichi egizi per conservare i resti dei loro defunti.

Una serie di foto sul nostro profilo di Facebook