Di Emanuele Severini
Sono stato nel nuovo “bosco di Recanati”! Addirittura mi ci sono perso: cioè, non è che mi sono perso nel bosco, mi sa che mi sono perso nell’arrivare a destinazione, perché del bosco non ho visto neanche l’ombra (non è una battuta)…
Poi mi sono accorto che le canne erano alcune decine e che alla base di ognuna di esse spuntava un fuscello alto dieci-quindici centimetri, che di primo acchito ho scambiato per rimanenze dell’erba medica appena tagliata: ipotesi anche questa scartata non appena ho notato che l’erba medica residua al bordo del parco era assai più alta e vigorosa…
Un passante ha infine fugato ogni mio dubbio facendomi orgogliosamente osservare: “Visto? Ci hanno messo anche le cannette! Non per farli crescere dritti, ma per evitare che quando taglieranno l’erba (che non impiegherà molto tempo e fatica a sovrastare i nuovi coinquilini) vengano falciati via pure i nuovi “alberi”!!!”
Al che mi sono dovuto rassegnare e convincere che veramente quei fuscelli con quattro foglie ognuno sono i 100 “meli, peri, pioppi, ciliegi, ginestre, rose canine” che la nostra Amministrazione ha trionfalmente costituito come “patrimonio boschivo” per la nostra città: il polmone verde presumibilmente a costo zero di cui, speriamo, riusciranno a godere almeno i nostri pronipoti.