Nota del Comune

Brodolini_GiacomoNel 42^ anniversario della scomparsa di Giacomo Brodolini,avvenuta a Zurigo l'11 Luglio 1969, recanatese d.o.c., sindacalista,  politico, che fu tra l'altro anche Ministro del Lavoro  "padre" dello "Statuto dei Lavoratori" e promotore di grandi riforme, l'Amministrazione Comunale di Recanati gli renderà omaggio deponendo sulla tomba del  Civico Cimitero un  cuscino di fiori nel corso di una cerimonia di commemorazione che si svolgerà  Lunedì 11 Luglio alle ore 11,30.
Giacomo Brodolini nacque a Recanati il 19 Luglio 1920. Studiò a Bologna nel '38-39, dove conseguì la maturità. Allo scoppio della guerra, chiamato alle armi, partecipò come ufficiale di complemento alle campagne di Albania e Grecia. Rimpatriato, venne inviato in Sardegna dove rimase fino all'armistizio dell'8 Settembre 1943. Qui si compì la sua formazione politica che lo vide entrare nel filo del Partito d'Azione, al quale aderì nel 1946 su impulso delle amicizie strette nella cerchia dei militanti antifascisti, prima tra tutte quella di Emilio Lussu. Sempre nel '46 si laureò in Lettere a Bologna su Gustavo Modena, singolare figura di patriota-attore. In breve tempo Brodolini divenne uno dei più prestigiosi dirigenti del Partito d'Azione nelle Marche.
Dopo lo scioglimento del partito, avvenuto  nel 1947, preferì rimanere fedele all'ala socialista (maggioritaria) e si schierò quindi a fianco del Partito Socialista Italiano, insieme alla componente di Riccardo Lombardi ed Emilio Lussu. Il suo intenso impegno politico lo portò un anno dopo alla carica di Segretario Provinciale dei socialisti ad Ancona,e alla fine del 1950 lo condusse a Roma, dove fu eletto segretario nazionale della Federazione lavoratori Edili della CGIL.
Alla guida della Fillea rimase fino al 1955, quando fu nominato vice segretario della CGIL (con Di Vittorio segretario generale). Nel 1960 Brodolini decise di passare all'attività di partito, fu quindi eletto vicesegretario del PSI nel 1963, carica che mantenne fino al 1966. Nel 1968,all'unificazione di PSI e PSDI, Brodolini divenne vicesegretario di questa aggregazione,  sino all'incarico di Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale nel secondo governo di Mariano Rumor (1968-1969). Da Ministro,introdusse fondamentali riforme nel mondo del lavoro: il superamento delle gabbie salariali, la ristrutturazione del sistema previdenziale e l'elaborazione dello "Statuto dei Lavoratori" sono solo alcune delle iniziative di cui fu promotore. Alla morte, avvenuta l'11 Luglio 1969 a Zurigo in seguito a malattia, il Presidente della Repubblica gli conferì la Medaglia d'Oro al Valor Civile con la seguente motivazione : "Esempio altissimo di tenace impegno politico, dedicava con instancabile ed appassionata opera, ogni sua energia al conseguimento di una più alta giustizia sociale, dando prima come sindacalista, successivamente come parlamentare e, infine come ministro per il lavoro e la previdenza sociale, notevolissimo apporto alla soluzione di gravi e complessi problemi interessanti il  mondo del lavoro. Colpito da inesorabile male e pur conscio dell'imminenza della sua fine, offriva prove di somma virtù civica, continuando a svolgere, sino all'ultimo,con ferma determinazione e con immutato fervore, le funzioni del suo incarico ministeriale, in una suprema riaffermazione degli ideali che avevano costantemente ispirato la sua azione".
Una fondazione a lui intitolata opera oggi nel campo dell'economia, del diritto e della sociologia del lavoro.
Anche l'Amministrazione Comunale di Recanati in occasione della Festa del Lavoro del 1 Maggio 2004 ha voluto rendere omaggio all'illustre politico recanatese con una lapide posta sotto il loggiato  del Civico Palazzo su cui é scritto "A Giacomo Brodolini,Deputato Socialista, Ministro del Lavoro, Medaglia d'Oro al Valore Civile. Difensore coerente dei lavoratori e dei più deboli, é l'uomo che in campo politico e sindacale, fino all'ultimo, antepose gli interessi del Paese alla sua stessa vita, e che con lo Statuto dei Diritti dei Lavoratori, nello spirito della Costituzione, rafforzò la Democrazia Repubblicana".