Il consiglio comunale ha approvato all’unanimità dei presenti la trasformazione degli Ircer in fondazione. La legge regionale n° 5 del 2008, infatti, impone che gli istituti Ipab (Istituto pubblica assistenza e beneficenza) entro il 30 giugno scelgano se diventare istituti pubblici o fondazioni di diritto privato.
L’unica perplessità relativamente a questo passaggio era stata espressa dai sindacati, dubbi superati “perché i lavoratori degli Ipab che diventano fondazioni, spiega ancora Beccacece, rimangono con un contratto di tipo pubblico quindi il personale può stare tranquillo”.
Un patrimonio quello degli Ircer frutto di decenni di attività sociale a sostegno degli anziani e dei soggetti svantaggiati che è stata premiata con lasciti e progetti di solidarietà, e che non ha un valore solo economico ma anche storico, affettivo e sociale, visto che grazie alle proprietà agrarie e immobiliari oggi è possibile usufruire di rendite che consentono di non aumentare le rette degli ospiti, tra le più basse della zona. Per la salvaguardia e lo sviluppo dei servizi alla persona, su sollecitazione delle organizzazioni sindacali, l’amministrazione comunale e gli Ircer hanno deciso di costituire una apposita azienda pubblica dei servizi che permetta di garantire i livelli occupazionali ed il trattamento economico degli addetti e di rafforzare la rete dei servizi e del sociale per affrontare in modo dinamico ed innovativo le sfide delle crisi e dei tagli sempre più consistenti da parte dei livelli superiori.
“Per realizzare questa azienda pubblica ci siamo dati come tempo la fine dell’anno, spiega Fiordomo, perché vogliamo farlo seriamente. Vogliamo intercettare le nuove problematiche sociali e dare una risposta anche in questo senso, come più posti per gli anziani e risposte adeguate ai tempi anche per i malati di Alzheimer o Parkinson e per le altre problematiche”. Il sindaco Fiordomo non vuole fare il passo più lungo della gamba riguardo all’azienda pubblica e si dice soddisfatto del “proficuo rapporto di collaborazione avviato con Cgil, Cisl e Uil in occasione della predisposizione del bilancio comunale 2011 e alla risoluzione dell’annoso problema del precariato, che si sta concludendo un percorso che riteniamo possa rafforzare e migliorare la qualità dei servizi e della rete sociale della nostra città”.