La giunta municipale, su proposta del sindaco, ha conferito a padre Giuseppe Moretti una targa di benemerenza. La consegna martedì 28 giugno allePiMO ore 18 durante la cerimonia di inaugurazione della mostra di fotografie del fotoreporter Guido Picchio, “Un sorriso una speranza, i bambini di padre Moretti”, scatti realizzati a Kabul nella zona della Scuola di Pace fondata dal sacerdote recanatese (a dx, nella foto, insieme al fotoreporter).

“Il riconoscimento di benemerenza a Padre Moretti –scrive il sindaco Fiordomo- vuole essere il ringraziamento della città per l'impegno, la passione ed il messaggio di collaborazione e di volontà di ricercare ad ogni costo il dialogo e la pacificazione che il sacerdote porta avanti da tempo. Ospitiamo con grande gioia la mostra fotografica di Guido Picchio e ci apprestiamo con la stessa grande gioia a conferire la benemerenza a Padre Moretti".

khan-neshin-afghanistan-10-large-610x426Nell’atto della giunta si legge che “Padre Giuseppe Moretti, barnabita recanatese, vive ed opera da molti anni in Afghanistan a stretto contatto con la difficile realtà di quella terra ed è responsabile della missione "suis iuris" affidatagli da Giovanni Paolo II. Considerato che la sua opera sacerdotale è rivolta soprattutto ai bambini afgani per i quali ha reso possibile, nel 2003, ad opera dei nostri militari, la realizzazione di scuole di legno, gestite proprio da padre Moretti, che accolgono circa 1200 ragazzi dalle elementari alle superiori, che sono poverissimi; rilevata l'alta opera meritoria di padre Giuseppe Moretti e ritenuto di accogliere favorevolmente la proposta di allestimento della mostra del fotografo Guido Picchio dal titolo " Afghanistan. Un sorriso,una speranza. I bambini di padre Moretti" che contiene una serie di foto risultato di un reportage dove sono impresse le immagini dei bimbi che riescono a giocare e a sorridere nonostante la povertà, la desolazione e la guerra la giunta ha ritenuto di conferire nell'occasione un attestato di benemerenza a Padre Giuseppe Moretti da parte della Città di Recanati con la seguente motivazione:

"per il forte spirito cristiano e missionario con cui ha saputo mettere a disposizione dei bambini afgani le sue meritorie qualità umane e sacerdotali attraverso le quali è riuscito ad aiutare validamente un popolo colpito da ricorrenti sciagure e oppresso da una radicata povertà".

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