Una lunga giornata per i lavoratori della BEST di Montefano è appena finita e già si programma un’altra dura giornata fuori dai cancelli dello stabilimento.
La Best SpA, produttrice di cappe e relativi motori, di proprietà di una multinazionale americana, con due stabilimenti in Italia ed uno in Polonia, attraversa da anni una pesantissima crisi, in parte del settore in parte finanziaria, frutto anche delle scelte manageriali degli ultimi anni.
Nello stabilimento di Cerreto è in corso una Cassa Integrazione Straordinaria con un esubero dichiarato di 95 dipendenti.
I lavoratori chiedono un impegno da parte dell’azienda nei confronti di questo sito produttivo, mirato alla stabilità lavorativa e occupazionale.
L’azienda rimanda le decisioni che riguardano il destino dei 130 lavoratori della Best di Montefano alla proprietà, senza condividerne i contenuti e dare tempi certi ma pretendendo dai lavoratori impegno, efficienza, produttività e qualità.
I lavoratori, stanchi e sfiduciati, non intendono aspettare passivamente che qualcuno decida del loro destino senza esserne protagonisti.
I lavoratori della Best SpA di Montefano hanno continuato anche oggi lo stato di agitazione, trascorrendo un’altra calda giornata di protesta all’esterno dello stabilimento.
Capannoni, magazzino ed uffici deserti, abitati solo da un inquieto e solitario responsabile della produzione, completamente ferma anche oggi.
Abbiamo ricevuto la visita e la concreta solidarietà dei sindaci di Montefano e di Osimo, Carnevali (nella foto mentre incontra Stefania Montagner della CISL e Rossella Marinucci della CIGL) e Simoncini, i quali si sono assunti l’impegno di convocare entro i prossimi giorni un consiglio intercomunale aperto ai cancelli dello stabilimento, per sensibilizzare la cittadinanza e per tenere alta l’attenzione sulla vicenda dei 130 lavoratori.
Sono diversi i casi di più componenti della stessa famiglia dipendenti della Best di Montefano; è evidente quindi il pesante sacrificio che tutti i lavoratori stanno sostenendo e il timore per l’evolversi negativo della vertenza. Chiediamo quindi la partecipazione e il sostegno concreto della cittadinanza dei comuni limitrofi.
FIM CISL STEFANIA MONTAGNER, FIOM CGIL ROSSELLA MARINUCCI