Di Sabrina Bertini coordinatrice PdL Recanati 

Da un articolo apparso domenica 19 giugno sul Resto del Carlino apprendiamo che il taglio del trasferimenti statali alla sanità regionale è stato dimezzato: non più 80 milioni di euro ma 40 milioni.

Ciò dovrebbe significare che “alcune cose possono essere riviste” come dichiarato dall’Assessore regionale Mezzolani. Tanto che più avanti afferma “Ci saranno delle riqualificazioni in base alle esigenze dei territori, caleranno i posti letto ospedalieri e aumenteranno le residenze, come previsto dalla legge, ma nulla dell’esistente verrà chiuso”.

Finalmente, siamo tentati di dire, allora c’è qualche speranza anche per Recanati!

Oppure no?

In effetti sono anni che sentiamo dire le stesse cose ma a Recanati non c’è stata alcuna riqualificazione, anzi abbiamo perso in eccellenze e in servizi, non sono state aumentate le residenze, anzi la domanda è di gran lunga superiore all’offerta, nulla doveva essere chiuso ma sono stati chiusi diversi reparti.

Allora ci si chiede: è un problema di risorse o solo politico? Ossia, Recanati e i comuni limitrofi che gravitavano sull’ospedale recanatese contano forse meno degli altri territori? Sembrerebbe di sì visto che non si è data alcuna risposta concreta alle legittime aspettative di migliaia di cittadini che non hanno una struttura efficiente e che debbono far riferimento una volta a Civitanova, l’altra ad Osimo, domani all’Aspio o chissà dove.

Se i tagli sono diminuiti e ci sono più risorse è ora che queste vengano utilizzate per questo territorio e che i politici responsabili delle scelte in materia di sanità diano risposte serie a chi per anni è stato preso in giro. La scusa dei tagli non regge più. Se invece il problema è politico allora per Recanati temo che non ci sia più speranza.