Nasce da un’idea di Guido Picchio, nel segno della solidarietà per l’infanzia sfortunata, la mostra per immagini composta da scatti che il noto fotoreporter ha fatto durante un suo viaggio in Afghanistan dove ha incontrato la splendida realtà della “scuola di pace” di padre Giuseppe Moretti.

La mostra, “Afghanistan. Un sorriso, una speranza. I bambini di Padre Moretti” che ha il patrocinio dell’assessorato alle culture del comune di Recanati, sarà inaugurata martedì 28 giugno alle ore 18 nella chiesa di San Pietrino. L’esposizione sarà aperta sino al 3 luglio (orari 10-12, 17-19, 21-23). cover_catalogo

Una sessantina di scatti formato 50×70 più due immagini formato poster 70×100 e due gigantografie di 2×4 m sono il risultato di un reportage realizzato da Guido Picchio al seguito dei militari italiani di stanza a Kabul. Ritratti splendidi e intensi, a volte commoventi, mostrano bambini che giocano e sorridono nonostante la povertà, la desolazione, la guerra, mostrano occhi puri, colmi di speranza e di tenerezza, che sfidano l’obiettivo, con orgoglio e voglia di rivincita.

Le fotografie esposte sono state raccolte in un catalogo che porta un’introduzione firmata da Toni Capuozzo.

Il volume, edito dalla libreria “Del Monte”,  vuole testimoniare l’opera della missione italiana e di Padre Giuseppe Moretti in favore di questi bambini, in particolare con la costruzione delle scuole di legno a Kabul da parte dei nostri militari nel 2003, gestite proprio dal barnabita di Recanati che vive da tanti anni in Afghanistan ed è responsabile della missione “sui iuris” affidatagli da Giovanni Paolo II.

Guido_Picchio_a_KabulLa sua chiesetta, la Madonna della Divina Provvidenza, si trova all’interno dell’Ambasciata italiana ed è l’unica di culto cattolico presente nel paese islamico.
Attualmente questi edifici scolastici accolgono ben 1.200 ragazzi, dalle elementari alle superiori, ma sono poverissimi: perciò la somma che verrà raggiunta con la vendita dei libri (10 euro), aggiunta alla cifra già raccolta da donazioni di amici, privati, commercianti e aziende del maceratese, sarà interamente devoluta in beneficenza e destinata.padre_Moretti_ed_alcuni_bimbi

“La scuola di pace era uno dei miei desideri più grandi -afferma padre Moretti- , nel 2002 sulla scia di questa mia idea persistente è iniziata una raccolta fondi e nel 2005 grazie al contributo dei recanatesi e alla generosa offerta di Giovanni Paolo II, siamo partiti. E’ una scuola che accoglie alunni di tutte le età e copre dal primo al dodicesimo grado. L’ho voluta in un villaggio in periferia perchè i villaggi sono i luoghi trascurati dalle ong internazionali. Lì abbiamo un laboratorio scientifico, un laboratorio di computer, i bagni occidentali e i campi da calcio. Abbiamo anche studiato un modo per far frequentare le ragazze. Di solito terminavano un primo corso di studi e poi le famiglie le costringevano ad  abbandonare. Allora abbiamo previsto delle borse di studio che consistono in sacchi di riso e farina che distribuiamo periodicamente tra le famiglie delle ragazze che così possono continuare la scuola. Oltre a noi in pochi anni si è passati da una sola comunità di suore a 3 e le suore di Madre Teresa sono riuscite persino a mantenere l’abito.”