Domenica e lunedì si torna a votare per una serie di quesiti referendari tra cui uno, molto sentito dopo il disastro in Giappone, sul nucleare.
Ma già nel 1987 i recanatesi, proprio in materia di nucleare si espressero. All’epoca i quesiti furono:
a) Volete che venga abrogata la norma che consente al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) di decidere sulla localizzazione delle centrali nel caso in cui gli enti locali non decidono entro tempi stabiliti?
(la norma a cui si riferisce la domanda è quella riguardante "la procedura per la localizzazione delle centrali elettronucleari, la determinazione delle aree suscettibili di insediamento", previste dal 13° comma dell'articolo unico legge 10/1/1983 n.8)
b) Volete che venga abrogato il compenso ai comuni che ospitano centrali nucleari o a carbone?
(la norma a cui si riferisce la domanda è quella riguardante "l'erogazione di contributi a favore dei comuni e delle regioni sedi di centrali alimentate con combustibili diversi dagli idrocarburi", previsti dai commi 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12 della citata legge)
c) Volete che venga abrogata la norma che consente all’ENEL (Ente Nazionale Energia Elettrica) di partecipare ad accordi internazionali per la costruzione e la gestione di centrali nucleari all'estero?
(questa norma è contenuta in una legge molto più vecchia, e precisamente la N.856 del 1973, che modificava l’articolo 1 della legge istitutiva dell’ENEL).
Massiccio fu il SI a tutte e tre le domande (1: 7425 Si-81,3%; 2: 7119 SI-79%; 3: 6523 SI-70,3%).
Nel complesso in quell’occasione si recò alle urne il 74,11% degli elettori.
L’allora amministrazione comunale abbinò al quesito numero 3 anche la scelta di dichiarare Recanati “città denuclearizzata” e passò con il 70,3% dei consensi contro il 29,1%.