di Maria Previati, presidente AUSER-AFAR Recanati
A Recanati sono terminate le lezioni del corso “L’Anziano e la memoria”, nella piccola ma accogliente Sala AUSER, dell’Associazione AFAR (Associazione Filo d’Argento Recanatese).
Il corso è stato frequentato da circa 25 persone “over 50” che hanno imparato ad utilizzare le strategie più idonee a memorizzare e quindi a stimolare il ricordo di tutte quelle azioni che normalmente si fanno automaticamente, senza avere la percezione della strategia utilizzata per ricordare.
Sono state eseguite varie prove quali l’apprendimento di una lista di parole e di figure, la collocazione nello spazio di luoghi ed oggetti, la programmazione di azioni da compiere durante la settimana, come la compilazione della lista della spesa. L’associazione faccia-cognome, la lettura di articoli di quotidiani.
Ed a completamento di questa esperienza, è stato organizzato un Convegno sullo stesso argomento: “L’anziano e la memoria”.
Relatori il dott. Gian Luigi INNOCENTI psichiatra del Centro di Salute Mentale dell’ASUR con esperienza diretta dei problemi del territorio, che ha parlato de Il ruolo dell’anziano oggi.
La differenza delle aspettative di vita che sono cambiate nel corso degli ultimi decenni. La società che cambia e che quasi ha stravolto il modo di considerare l’anziano e l’importanza del suo ruolo nella famiglia. L’anziano come memoria storica e l’importanza vitale del ruolo dei nonni nella cura dei nipoti. L’età pensionabile vista un tempo come traguardo da dedicare al riposo ed ora invece considerata quasi come un nuovo inizio in cui valorizzare le esperienze acquisite per metterle a disposizione degli altri. Le cause e la prevenzione per il morbo di Alzheimer e delle altre malattie che colpiscono la memoria. L’anziano come risorsa e non come peso per la società moderna.
“La memoria è una sorta di archivio della nostra vita, che ci porta a ricordare gli avvenimenti, anche un pochino più belli di come li abbiamo realmente vissuti, perché se poi i ricordi diventano rimpianti, allora forse si incomincia ad invecchiare davvero”.
Il dott. Matteo SIMONETTI filosofo e giornalista ha invece parlato su Il senso del ricordo.
Il nesso tra ricordo e piacere. La connessione tra bello e ricordo. La filosofia di Giacomo Leopardi che asseriva “è bello dire io fui” perché noi siamo ciò che ricordiamo, siamo il nostro passato. Per volere bene a sé stessi bisogna sapersi accettare così come siamo. L’importanza dell’autostima. La scelta dei ricordi. L’importanza del ricordo ma anche dell’oblio.
“Ogni volta che noi ricordiamo un avvenimento lontano la nostra memoria può ridipingerlo a nostro piacimento: così come il cacciatore che sparò qualche colpo racconta convinto di aver fatto strage di selvaggina, così la memoria è una grandissima possibilità di ripensarci”
La dott. ssa Alessandra NATALI psicologa nonché docente del corso, ha parlato di Cause affettive e motivazioni dei problemi di memoria dell’anziano. Un’esperienza di training della memoria.
Le strategie utilizzate per ricordare, spesso inconsapevoli. I problemi della memoria che aumentano con l’avanzare dell’età. Cause non organiche su cui si può intervenire: affettive e motivazionali. La perdita di ruolo sia lavorativo che familiare. Il ritrarsi in sé stessi. Salute mentale: rimozione dei ricordi dolorosi e ricordo di quelli più belli.
“Noi siamo ciò che siamo perché ricordiamo ciò che eravamo ieri, per questo è importante, direi quasi vitale, ricordare gli avvenimenti più importanti della nostra vita”.
Poi ha parlato della sua esperienza con i “non più giovanissimi” che hanno frequentato il corso “L’Anziano e La Memoria”. Sono stati ottenuti ottimi risultati, infatti i frequentanti hanno avuto un incremento mnestico medio del 19,3%, che è un risultato decisamente positivo, ma forse molto ha influito il “feeling” che si è creato tra gli “studenti”, piacevolmente amichevole e cameratesco, decisamente allegro.
Ha coordinato i lavori con molta perizia, Carlo Sarzana presidente AUSER Marche che ha sottolineato quanto l’Associazione sia dedita al benessere degli anziani, ed ha rimarcato il percorso che le persone che oggi definiamo anziane hanno dovuto fare, le difficoltà incontrate nel corso della vita, si è partiti da una cultura contadina e quindi il cammino è stato un po’ difficoltoso, specie negli anni del dopoguerra, ora invece i giovani non sono in grado di comprendere pienamente le generazioni che li precedono in quanto per loro la parola sacrificio è un termine privo di significato, perciò le battaglie che hanno combattuto i sessantenni per loro sono cose ormai così lontane che sembrano quasi come non fossero mai accadute, ed i risultati ottenuti li percepiscono come dati di fatto, e non come il risultato di tante lotte.
Ha sottolineato il ruolo dell’AUSER nella cura degli anziani, in special modo di quelli non autosufficienti, e delle iniziative che sono in fase di attuazione come l’opuscolo “pillole di saggezza” sull’utilizzo dei farmaci ed il “telefono sociale”.
Al Convegno hanno assistito circa 160 persone, tra le quali tutti gli allievi del corso che hanno fatto richiesta all’AUSER-AFAR di Recanati, di organizzare un incontro con la dott. ssa Natali, per così dire di “richiamo”, magari con cadenza annuale, perché le nozioni apprese, così importanti, non vadano perdute.