Si terrà a luglio la prima udienza del processo civile, di fronte al Tribunale di Osimo, intentato dalle figlie di Emma Menghini, 75 enne recanatese, deceduta per una infezione.
Sul fronte penale si attende la fissazione dell’udienza davanti al GUP per valutare la richiesta di rinvio a giudizio di medici ed infermieri coinvolti.
A muoversi penalmente e civilmente sono state le figlie Marinella, Maura e Mariangela che assistite dagli avvocati Dignani e Lanari hanno denunciato i sanitari della clinica.
Emma Menghini si trovava ricoverata dopo una sincope nella casa di riposo “Abitare il tempo” di Loreto ed è deceduta dopo 4 mesi per una piaga da decubito andata in infezione.
La Menghini è morta poco dopo un intervento chirurgico per tentare di asportare tessuti ed organi infetti.
L’accusa che muovono le figlie è a carico della casa di riposo dove, a loro detta, non sarebbe stata seguita adeguatamente la mamma.
La Menghini, stando alle perizia della dott.ssa Loredana Buscemi, è deceduta per uno shock settico dovuto all’infezione.
Nonostante le fosse stato assegnato uno speciale materasso, si erano formate piaghe, una al punto da evolversi in ulcera e arrivare ad un livello di compromissione tale da rendere necessario operare.
Operata il 30 aprile (ulcera da decubito al quarto stadio, e che aveva attaccato cute, muscoli ed ossa), la Menghini muore il 21 maggio nonostante l’intervento.
Il 7 luglio prima udienza dunque, e richiesta risarcitoria a carico della struttura privata di 300.000 euro per ogni figlia.