“Da quel tremendo 2 marzo siamo in ginocchio. Abbiamo bisogno di aiuti, l’alternativa è la chiusura”.
Le aziende della frazione di Chiarino di Recanati lanciano il loro grido di allarme. E lo fanno con un’assemblea pubblica molto partecipata che si è tenuta venerdì sera al centro Acli, nel cuore dell’area, a cavallo tra i territori comunali di Recanati e Potenza Picena, che due mesi fa è stata martoriata dalle eccezionali precipitazioni piovose e dalla conseguente esondazione del Potenza.
La terza alluvione, nel giro di poco più di dieci anni, dopo quella del 1998 e dell’anno successivo. Certamente quella più micidiale per le imprese del territorio.
Tra i 3 e i 4 milioni i danni quantificati; circa 120 gli addetti che rischiano il posto. A masticare il boccone amarissimo del dramma imprenditoriale la C.I stampi, la Euroelectra, la Mercury. E poi la Carrozzeria potentina, i negozi “Le tre pagnotte” e “Il contadino”, il ristorante “Torresi”. E altri ancora. Accanto agli imprenditori, anche i residenti, alcuni dei quali anche loro sono stati duramente colpiti dall’alluvione.
Le parole di Carlo Sanpaolo, uno degli imprenditori più colpiti, fotografano il dramma che lui e i suoi colleghi del posto stanno attraversando: “L’azienda è tutta la mia vita: ha subito danni incalcolabili. Con il fatturato di febbraio ho potuto coprire i costi e corrispondere gli stipendi dei 10 dipendenti ma d’ora in poi le cose rischiano proprio di mettersi davvero male per tutti”. La sua attività in contrada Torresi, la C.I stampi, sta vivendo un momento terribile. Danneggiata gran parte dei macchinari di ultima generazione per la movimentazione meccanica di precisione e per componenti elettroniche.
Ficcanti anche le parole di Giuseppe Mazzarella, presidente nazionale della Federazione Moda di Confartigianato, che ha invitato tutti a muoversi insieme e con decisione per ottenere sostegno e risorse finanziarie.
“Dobbiamo protestare sotto le finestre delle stanze dove si prendono le decisioni - ha detto Mazzarella - e far sentire la nostra voce per ottenere qualcosa. Avevamo prodotti pronti per la spedizione - continua Mazzarella titolare della Mercury che produce calzature di pregio - l’alluvione è stata micidiale”.
E poi una considerazione sul finanziamento approvato pochi giorni fa dalla Regione: “E’ stato poco apprezzato dagli imprenditori - ha detto - perché non si tratta purtroppo di un prestito ponte in previsione dello stanziamento di cifre maggiori”.
Anche tra i residenti sale la protesta e l’indignazione. Durante l’assemblea hanno parlato le famiglie Trillini e Francesconi, tra le più colpite e ormai tristemente avvezze alla paura di vedere i propri locali allagarsi di nuovo quando la pioggia si fa insistente.
Imprenditori e residenti torneranno a breve a far sentire la propria voce, c’è da esserne certi.