E’ stata una giornata di confronto quella con il direttore della Zt 8, Alessandro Marini, nel faccia a faccia con la commissione consiliare Sanità, presieduta da Antonella Mariani. Presenti all’incontro anche il sindaco Fiordomo e tutti i membri della commissione, il dott. Antonio Galassi, responsabile del servizio di radiologia, il dott. Milco Coacci direttore amministrativo ospedaliero, e non è mancato neppure un nutrito gruppo di cittadini che non ha fatto mancare qualche momento di rumoroso dissenso.

Fiordomo ha subito sottolineato come il tanto decantato rapporto di collaborazione tra Recanati e Civitanova non sia mai iniziato, definendolo un “matrimonio forzato”. Il sindaco ha messo subito sul tavolo le irrisolte problematiche del Santa Lucia a partire dalla chirurgia a ciclo breve fino alla lungodegenza, passando per l’emergenza, la radiologia, il poliambulatorio, il rapporto con i medici di base, la Rsa e gli Ircer, l’Area Vasta e la medicina fino al materno-infantile, chiedendo risposte dirette “perché questo stillicidio quotidiano non è più accettabile. Non crediamo che Recanati sia l’unica struttura con delle criticità e vogliamo sapere se questo rapporto con Civitanova deve andare avanti. Vogliamo sapere perché anche i piccoli interventi al Santa Lucia vengono messi in fondo alla lista delle cose da fare. Ci sono lavori molto semplici da eseguire che sono fermi da anni come la sistemazione del piazzale antistante l'ingresso, della sbarra per i parcheggi riservati ai disabili e la sostituzione della segnaletica danneggiata”.

Che si debba parlare di un presidio unico è stato lo stesso Marini a confermarlo, aggiungendo che per il nosocomio leopardiano è in atto una “ridefinizione dei servizi per consentire un assetto più stabile e sostenibile”.

Il direttore di Zona ha messo subito in chiaro l’importanza della chirurgia a ciclo breve che potrebbe diventare un fiore all’occhiello grazie alla presenza del neo primario De Luca.

“Vogliamo lo stesso trattamento di Civitanova  -ha ribadito Fiordomo-  se c’è necessità di tagliare sia fatto in eguale maniera. Non ci provate nemmeno a riservare trattamenti differenti”.

Sulla radiologia Marini ha riferito che c’è un deficit degli esami da parte degli esterni che preferiscono rivolgersi ad altri ospedali. Per far fronte a questa carenza, già dalla prossima settimana, Recanati potrà contare su un radiologo in più per 12 ore la settimana.

Il dott. Galassi, dal canto suo, ha spiegato come “alcune sue disposizioni siano state disattese in parte e si sia continuato ad organizzare le cose come si faceva 20-30 anni fa. Io abito qui a Recanati ed è mio interesse il mantenimento dell’ospedale”.

Il dibattito si è acceso quando Galassi ha aggiunto: “Le apparecchiature del S.Lucia sono vecchie e non vanno bene per le emergenze”, con la presidente della commissione Mariani che è stata costretta a richiamare il pubblico e Marini a correggere il tiro.

“Non sono strumenti all’avanguardia –ha cercato di tamponare Marini-, e se dovessimo comprare nuove macchine la loro destinazione, ora, non può essere il Santa Lucia. Potremmo però scaricare qui le apparecchiature di Civitanova”.

Sul punto di primo intervento che realizza 14 mila prestazioni l’anno Marini ha spiegato che più dell'’80% sono di gravità ridotta e sulla questione dei Poct per gli esami ematici ha annunciato il ricorso contro le decisioni dell'Ispettorato del lavoro.

Sul materno-infantile Marini ha detto che  “la legge prevede che i reparti con meno di 500 nascite vengano chiusi entro l’anno, quelli che registrano tra le 500 e le 1000 nascite verranno chiusi tra tre anni e anche accorpando i numeri di Civitanova non si arriverebbe a questo limite. Noi non chiuderemo il materno-infantile ma dobbiamo cercare di garantire i livelli richiesti dalla legge”.

Una valutazione sugli esiti dell'incontro da parte del sindaco e possibile ascoltare nella sezione delle audiointerviste. In serata altri servizi più dettagliati.

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