In occasione dell’iniziativa “I Mille volti dell’Unità d’Italia”, giovedì 5 maggio, alle ore 21, alla Multisala Sabbatini di Recanati,  sarà proiettato  il film di Mario Martone “NOI CREDEVAMO”.noi1

Non è un semplice film, è un kolossal storico in tutti i sensi. Magistralmente diretto  e altrettanto magistralmente interpretato da tutti gli attori del cast, narra gli aspetti meno conosciuti del Risorgimento italiano, quegli eventi che costituiscono il "lato B" di questo complesso periodo nel quale affondano  le radici  del  paese in cui  attualmente viviamo.
L'Italia politicamente divisa di oggi e i perenni conflitti tra Settentrione e Meridione trovano origine nella nostra storia: questa è l'idea che ha mosso Mario Martone  nel realizzare un  film  che, attraverso  un potente affresco del Risorgimento e delle sue contraddizioni, serve a  spiegare la storia di oggi, sull’onda del melodramma e dei giovani mazziniani che dal Sud si erano illusi davvero di unire l’Italia.

Opera  originale e realistica, contraddistinta da un ritmo abbastanza sostenuto e da una fotografia di alto livello,  il film porta sotto la luce dei riflettori una parte poco conosciuta e quasi dimenticata dalla storiografia ufficiale, contrassegnata da vite vissute all’insegna di ideali e di disillusioni, di lotte e sofferenze, di sacrifici e paure:  tutto per l’Unità del nostro paese..

Emerge così il quadro di un’Italia divisa internamente tra il popolo e l’aristocrazia illuminata, che si definisce a volte repubblicana e a volte democratica, ma che non riesce a comunicare con i ceti popolari e che anzi rifiuta questa idea considerandola impossibile. E’ una penisola, quella italiana,  composta da persone diverse,  che parlano dialetti diversi, dove domina la povertà e la miseria della povera gente,  avvilita e rassegnata ai soprusi operati da coloro che rappresentano il "Potere", siano essi borboni o "italiani".

L’opera si ispira sia alla vita di personaggi storici realmente esistiti riprendendone i carteggi e i documenti redatti, sia, al tempo stesso, al romanzo storico "Noi credevamo" della scrittrice e traduttrice italiana Anna Banti (pseudonimo di Lucia Lopresti nata a Firenze nel 1895 e morta a Ronchi di Massa nel 1985).

Agli spettatori è raccomandata la puntualità perché il film dura 2 ore e 50 minuti.

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