I legali di Vitangelo Lisei, l’uomo contro cui rivolse la propria arma di ordinanza la vigilessa Anna Brandoni, si preparano a citare in sede civile sia il comune di Recanati che la stessa donna che, come si ricorderà esplose due colpi all’indirizzo del suo vicino di casa.

Gli avv. Federico Valori e Oberdan Pantana citeranno prima il comune perchè l’allora sindaco Fabio Corvatta  che nel 2009 rinnovò il nulla osta all’assegnazione dell’arma di ordinanza alla Brandoni basandosi su un certificato medico del 2005 e non risalente a pochi mesi prima come imposto dalla legge.

Al comune era stato già chiesto un risarcimento di 60.000 euro ma l’attuale sindaco Fiordomo ha liquidato la cosa con poche righe affermando che nulla era imputabile all’amministrazione. Per Valori invece il comune nalls ua figura di datore di lavoro ha precise responsabilità avendo mancato negli accertamenti dovuti di carattere psico fisico attitudinali.

L’altra citazione sarà a carico della Brandoni che  per Valori e Pantana ha taciuto che già dal 2003  assumeva farmaci classificati dal Ministero della salute come psicofarmaci, come da lei ammesso direttamente al Magistrato che la interrogava.

Un fatto grave quello a carico della Brandoni che “ha dimostrato proprio con il suo comportamento e con il tenere nascosta la sua malattia di comprendere il valore e disvalore delle proprie azioni. Dal 2003 ad oggi ha quindi consapevolmente taciuto l’assunzione di farmaci continuando a svolgere la sua funzione di vigile malgrado la sua inadeguatezza. Quindi riteniamo che la malattia invalidante della Brandoni non era tale da inficiare la sua capacità di percepire il suo valore/disvalore di tale omissione. Nel 2005, quando si è sottoposta agli accertamenti, ha taciuto l’assunzione dei farmaci commettendo un falso in atto pubblico”.

In sede penale la Brandoni è stata dichiarata incapace di intendere e volere. Ha trascorso un breve periodo di osservazione ed ora è tornata in libertà alloggiando presso una parente.

La parola ora passa ai giudici civili per questa nuova azione promossa dai legali della parte civile.