Non è stato un consiglio comunale tranquillo quello chiamato ad approvare il Bilancio 2011. Il punto relativo alla valorizzazione dei beni immobiliari ha innescato un dibattito sfociato con la minaccia da parte della minoranza di investire della cosa la Procura della Repubblica nonostante le assicurazioni del segretario generale, dott. Montaccini, sulla liceità della condotta della pubblica amministrazione.

Motivo del contendere la monetizzazione di alcune aree adibite a verde pubblico che il comune metterebbe sul mercato per trasformarle in aree verdi private o edificabili. Il tutto con un incasso di quasi 4 milioni di euro che il comune dirotterebbe verso investimenti in opere pubbliche, ciò consentito alla legge 133/2008.MATTONI

A far insorgere l’opposizione al grido di “sacco di Recanati, fatto dagli amici del cemento per un valore di altri 2 milioni di euro” è stato l’inserimento appunto di questa ulteriore cifra quale provento della valorizzazione di aree già di proprietà di privati.

L’opposizione ha contestato che il comune può solo valorizzare i suoi beni immobiliari e non agire per conto di privati dei quali non si conosce nemmeno l’identità  e che trarrebbero vantaggi a scapito di altri cittadini con l’avvallo del comune stesso. L’amministrazione ha replicato che non c’è nulla si segreto e che i privati che hanno chiesto di poter valorizzare le loro aree sono gli stessi che hanno risposto ad uno specifico bando del comune.

Il dibattito a quel punto è precipitato nella bagarre con la minaccia di un interessamento degli organi giudiziari, minaccia che non è andata giù al sindaco Fiordomo che ha invitato la minoranza a smetterla con atteggiamenti intimidatori continuativi.

Nemmeno l’intervento del segretario generale ha indotto l’opposizione a ritirare le minacce. Il dott. Montaccini ha spiegato che è diventata prassi che in cambio della monetizzazione del patrimonio urbanistico privato il comune richieda un controvalore che può essere in denaro o rappresentato dalla realizzazione di opere pubbliche.