di Mario Morgoni

POTENZA PICENA - Nel territorio di Porto Potenza , in contrada Alvata, c’è una vertenza che si trascina da alcuni decenni e che vede contrapposti il soggetto privato proprietario dei terreni dove furono svolte indagini per la ricerca di gas o idrocarburi e un soggetto pubblico come la SPI , società di ENI che a suo tempo le effettuò.

Tale situazione ha creato e continua a creare una serie di gravi disagi e problemi ai residenti e proprietari della strada privata di contrada Alvata (cosiddetta Giampaoli).

La strada, che di fatto e’ di uso pubblico è però ancora oggi la strada di accesso ad un cantiere tuttora aperto e ciò genera seri inconvenienti riguardo la manutenzione e conseguentemente la sicurezza di persone e cose.

E’ necessario pertanto che il Comune intervenga da una parte intimando alla società petrolifera italiana di garantire una corretta cura della strada fintantoché sarà aperto il cantiere e irrisolta la controversia, ma anche impegnandosi concretamente perché si giunga al più presto possibile ad una definizione della questione.

Trattandosi di un contenzioso tra soggetti terzi che non determina alcun pregiudizio per gli interessi pubblici, il Comune dovrebbe intanto uscire quanto prima da tale vicenda anziché continuare ad impegnare molte decine di migliaia di euro in spese legali di cui sono i cittadini a pagare il conto.

È evidente che un ulteriore coinvolgimento del Comune in un contenzioso a cui è del tutto estraneo l’ interesse pubblico rischierebbe di esorbitare dalla tutela del pubblico interesse.

Considerato poi che il soggetto privato che litiga con Eni , è lo stesso soggetto con cui per molti anni il nostro Comune, e poi l’Astea, hanno avuto un rapporto complicato e spinoso in relazione ai serbatoi che forniscono di acqua potabile il centro abitato di Porto Potenza e che gravitano all’ interno della stessa proprietà, credo sia giunto il momento di operare con determinazione per dare una conclusione a queste infelici vicende .