di Mario Morgoni

POTENZA PICENA - In un servizio essenziale per il cittadino come la sanità si misurano la modernità e l’ efficienza di uno Stato ma si misura anche l’abisso che separa la propaganda dalla realtà .
Dal livello nazionale a quello regionale i cittadini sentono sulla propria pelle e nelle proprie tasche le drammatiche inefficienze di una sanità pubblica che non e’ più al passo con le esigenze delle persone ma anche l’ inadeguatezza di chi ci governa ad affrontare in modo incisivo questo problema.

Qualche giorno fa il direttore dell’ azienda sanitaria territoriale di Macerata Marco Ricci , nell’ ambito delle decisioni della giunta regionale , ha annunciato l’ avvio dei lavori per la casa di comunità di Civitanova Marche, una delle sette previste in provincia di Macerata .

Le case di comunità avrebbero la funzione di potenziare i servizi sanitari sul territorio rispondendo ai bisogni primari relativi alla salute del cittadino e alleviando l’attività ospedaliera.

Al loro interno e’ prevista la presenza di medici di medicina generale, di specialisti ambulatoriali, pediatri di libera scelta, infermieri e psicologi . Ma quali sono i criteri sulla base dei quali la Regione ha scelto le sette sedi di case della comunità nella provincia di Macerata ? 453213730 2597936043712190 5550818894462872907 n

Oltre a Civitanova e Macerata ci sono Recanati , S Severino , Corridonia, Treia , Camerino . Quattro di questi centri hanno una popolazione molto inferiore ai 20000 abitanti .

Visto che Potenza Picena dispone già di un poliambulatorio (nella foto) che e’ anche al servizio del Comune di Montelupone e quindi di una popolazione di circa 20000 abitanti, perché questa realtà e’ stata penalizzata ed esclusa dalla possibilità di riqualificare e riconvertire una struttura già esistente , di grande superficie e ampia dotazione di parcheggi rendendola pienamente funzionante alle esigenze dei cittadini ?

Nel nostro Comune , nel 2017 , con l’accondiscendenza del sindaco Acquaroli , i servizi sanitari subirono un primo duro colpo con la chiusura del distretto sanitario di Porto Potenza ; come se non bastasse , il poliambulatorio , realizzato nel 2002/2003 , ha subito negli ultimi anni un forte impoverimento essendo stato spogliato di funzioni, servizi e personale . Mentre la sanità pubblica nel nostro Comune è allo stremo ( non c’è neanche un punto prelievi a Porto Potenza, il centro più popoloso) , quella privata , ben rappresentata nelle istituzioni pubbliche , vede crescenti iniziative e profitti .

Dopo il caso degli aumenti della tassa rifiuti , ancor più quello della sanità dimostra che la tanto decantata filiera non solo non ci porta vantaggi ma ci penalizza ingiustamente
privilegiando realtà con requisiti oggettivamente inferiori ai nostri .

Visto il largo consenso elettorale conseguito e l’ impegno profuso dal presidente Acquaroli per la riconferma della sindaca Tartabini , la nuova giunta avrebbe tutti gli strumenti per un rilancio della sanità pubblica , sempre che non prevalgano sudditanze e opportunistiche arrendevolezze verso i protagonisti della sanità privata