Il blog "L'Argano" ospita due interessanti spunti di riflessione, Uno, postato da un cittadino, sulla penurua di giochi per i bambini, l'altro sulla sicurezza dei pedoni di notte in alcune zone buie, realizzato direttamente dal blog.

Mancano i giochi al parco di Viale Europa

Porto Recanati può vantare (ancora) un meraviglioso parco in Viale Europa. Spazioso, pieno di alberi e palme. Nelle belle giornate, spesso si riempie di bambini accompagnati dai genitori e dai nonni.parco_giochi

Fino a qualche anno fa anch’io portavo spesso i miei figli, chiedendomi ogni volta se mai sarebbe cambiato qualcosa.

Purtroppo nessuno si preoccupa di presentare uno spazio verde all’altezza delle esigenze dei residenti e, in estate, delle famiglie dei villeggianti.

Cinque altalene, due scivoli e qualche panchina... tutto qui! Li ho visti spesso, i bambini in fila indiana che aspettano il proprio turno alle altalene, oltre agli adulti e ai tanti nonni in piedi a sorvegliare figli e nipoti.

Io, conoscendo la situazione, portavo con me una copertina e qualche gioco per far divertire i miei figli, qualora non fossero riusciti ad accaparrarsi un giro sull’altalena.

Qualche tempo fa, in Puglia, abbiamo visitato un parco giochi comunale pazzesco! La sua estensione era forse un quarto di quella di Piazzale Europa, ma c'era di tutto e di più. Tanto che i bambini non sapevano da dove cominciare.
I miei figli si sono divertiti un mondo e noi ci siamo limitati a guardarli, comodamente seduti su una panchina.

Con un piccolo sforzo e con un piccolo investimento, anche a Porto Recanati si potrebbe realizzare un parco giochi all'altezza delle esigenze.
Chissà quanto sarebbero felici i bambini... per non parlare dei genitori!

 

I rischi per chi cammina di notte a piedi in alcune strade

giubbotti_catarifrangentiDa tempo ci vengono segnalate le difficoltà che gli abitanti dell'Hotel House devono affrontare per raggiungere a piedi il centro cittadino. Così noi dell'Argano abbiamo pensato che fosse giunto il momento di andare a verificare di persona. Qualche giorno fa uno dei nostri ragazzi si è armato di scarpe da tennis e buona volontà e ha coperto, a piedi, il percorso tra Palazzo Volpini (sede del nostro Comune) e, appunto, l'Hotel House, in orario notturno.

Ecco quel che ci ha raccontato:

"La passeggiata, fino al fiume Potenza, è stata piacevole. Poi, una volta passato il ponte, mi sono trovato a dover percorrere il tratto che porta al sottopasso (quello davanti al "Green Leaves", per capirci) tenendomi sulla destra dello stesso. Le auto, alle mie spalle, correvano veloci. Ero solo, ma mi sono sentito molto vulnerabile. Il panico vero e proprio l'ho provato quando mi sono trovato sotto lo stesso sottopasso. Mi sono fermato 30 metri prima per esaminarlo visivamente e studiare la soluzione migliore per attraversarlo. Tenendo la destra, ho pensato, non potrò vedere le auto che vengono alle mie spalle. Spero che loro vedano me, almeno nel tratto più stretto e buio. L'alternativa era attraversare il sottopasso nella carreggiata contraria, quella di sinistra. Ho pensato che almeno così avrei potuto vedere tutti i mezzi venire verso di me e dunque, eventualmente, avrei potuto schivarli. Così ho optato per questa soluzione, ritenendola più sicura. Ma appena sotto il ponte della ferrovia, ho capito di aver fatto una cazzata. Le auto provenienti dalla Statale, che scendono verso il sottopasso per dirigersi verso il centro cittadino, hanno la naturale propensione a gettare uno sguardo verso la strada proveniente dallo stadio, per capirci. E, una volta appurato che la strada è libera, stringono la curva quasi alla cieca. Si trovano pertanto il pedone davanti. Perché in quel tratto non c'è un marciapiede. E se hai con te un bambino, sono problemi enormi. Personalmente, ho avuto paura. E non avevo nient'altro di cui preoccuparmi se non la mia incolumità. Passato il tratto, occorre poi imboccare la strada che porta all'Hotel House, sulla tua immediata sinistra. Ancora senza marciapiedi. Al ritorno, superare il sottopassaggio è ancora più complicato. Perché se lo prendi seguendo la direzione di marcia dei veicoli,  cioè la destra, lo stesso cono d'ombra dell'auto proveniente dalla Statale di cui abbiamo parlato prima può risultare fatale per la tua sicurezza. L'auto, infatti, sopraggiunge alle tue spalle. Se invece provi a superare il sottopasso nell'altra corsia, per imboccarlo l'unica maniera possibile è percorrere la rotonda in senso contrario a quello delle autovetture. E in quel caso, se non vuoi rischiare di essere investito, ti conviene tagliare in mezzo all'erba della rotonda. Una volta percorso il sottopasso, poi, fino al ponte sul Potenza, hai le stesse difficoltà dell'andata. In conclusione, non c'è da scherzare. Tutto il percorso pedonale è di estrema pericolosità. E se penso che 2.400 persone, per raggiungere il centro e tornare a casa sani e salvi, devono affrontare quest'odissea, c'è da rabbrividire. Di notte, il minimo che si dovrebbe fare in quel percorso, è indossare giubbotti catarifrangenti. Denuncio questa situazione dopo averla vissuta. E prima che succeda qualcosa di spiacevole"