Nel Palazzo del Governo si è tenuto un incontro per la presentazione  del Rapporto Immigrazione  2010 (dati consolidati dall'Istat al 2009) sulla presenza straniera nel territorio della provincia di Macerata che occupa il 13° posto in Italia come numero di presenze in percentuale sulla popolazione residente.

Nell'occasione è stato presentato, altresì, un progetto di studio sull'Hotel House di Porto Recanati a cura dell'Università degli Studi di Macerata.

Il Prefetto dopo aver salutato i presenti ha rappresentato l'importanza e l'attualità  del corretto approccio al fenomeno dell'immigrazione, sottolineando che le nuove strategie criminali necessitano di una stretta collaborazione tra Enti, Istituzioni, Autorità per evitare che persone spesso disperate siano vittime di sfruttamento invitando tutti ad una più efficace comprensione del fenomeno al fine di promuovere le migliori strategie politiche e sociali per l'integrazione e la coesione sociale.

In tal senso ha ringraziato particolarmente il Dr. Pollutri dell'Istat Regionale delle Marche  per la  brillante esposizione  delle slide preparate per la proiezione dei dati  nonché  per la preziosa collaborazione,  la professionalità e l'impegno profuso nella realizzazione del progetto insieme agli altri referenti degli Uffici ed Enti che vi hanno collaborato.logoMin

Altresì, ha voluto ringraziare il Rettore dell'Università di Macerata, insieme al Preside della Facoltà di Scienze Politiche prof. Adornato,   al Prof. Ventrone, alla prof. Zanier  ed al Gruppo di lavoro di docenti e studenti che si sono impegnati nella realizzazione di un innovativo progetto di studio sulla presenza straniera presso l'Hotel House di Porto Recanati. Il progetto si pone  sia quale punto di partenza per lo sviluppo di ulteriori piani di intervento per la riqualificazione urbana e per la promozione di misure volte a favorire l'integrazione che per affrontare  le particolari problematiche emergenti nel contesto delle diverse etnie presenti all'interno del comprensorio.

In tal senso l'indagine conclusa ha evidenziato come le maggiori attività su cui investire siano quelle volte al sostegno delle categorie più deboli ivi presenti, quali donne e bambini.

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