Nota della Compagnia Cc di Civitanovabancomat

Aveva sottratto il portafogli pieno di soldi e carte ad un porto recanatese, era riuscito a prosciugargli il bancomat, prima che venisse bloccato col numero verde, aveva fatto il pieno ad un distributore con la carta trafugata ed era andato in “vacanza” a Madonna di Campiglio con la compagna.

Tutto accadeva qualche ora prima dell’ultimo dell’anno e la vittima del furto sporgeva regolare denuncia ai Carabinieri di Porto Recanati.

Gli accertamenti lasciavano dapprima scoprire che la carta era stata utilizzata per prelevare denaro, ad un bancomat poco distante nella cittadina rivierasca, e che poco dopo era partito per una località sciistica.

Ma il tunisino, un paio di giorni dopo, veniva tratto in arresto, insieme con la compagna, dai carabinieri per spaccio di stupefacenti in una discoteca  di Madonna di Campiglio. Gli venivano trovate nella disponibilità dai militari carte bancomat e di credito.

E dai riscontri che i carabinieri porto recanatesi chiedevano ai colleghi  trentini, veniva a galla proprio quella carta bancomat, oggetto di furto. Quindi venivano sviluppati ulteriori verifiche che ricostruivano l’intera vicenda.

Come spesso accade, ad agevolare l’utilizzo della carta bancomat era stato quel codice pin annotato fra gli appunti, abitudine decisamente sconsigliabile.

Il tunisino, ancora rinchiuso nel carcere di Trento, al termine degli accertamenti è stato anche deferito per furto aggravato e frode informatica alla magistratura del capoluogo maceratese.