Con l’accusa di tentato omicidio e possesso illegale di arma da taglio, cui si aggiungono anche le minacce per avere impedito ad alcuni passati di soccorrere la sua vittima, resta in carcere il clochard mantovano Alberto Bignozzi che martedì sera ha aggredito e selvaggiamente malmenato con un bastone il pensionato  Valerio Astuti, 81enne, mentre questi attraversava il parco Kromberg, poco fuori la bocciofila, zona dove era solito rifugiarsi su qualche panchina il barbone.

Si diceva subito dopo l’episodio che non si palesavano motivi tali da far capire il perché di tanta ferocia.

Astuti è finito all’ospedale in condizioni serissime e solo l’intervento dei medici lo ha salvato. L’anziano uomo ha poi riferito che tra lui e il Bignozzi non è intercorso alcun colloquio tantomeno gli ha rifiutato l’elemosina. Insomma è stato aggredito senza motivo e colpito ripetutamente con un bastone.

Ma la versione che l’aggressore fornisce è diversa e andrà approfondita. Intanto si è scoperto che Bignozzi ha avuto una moglie e pure un’attività a Mantova ma non ha spiegato perché si sia dato al vagabondaggio e da un paio di anni avesse iniziato a frequentare Porto Recanati.

Il clochard ha dichiarato al magistrato che lo interrogava di essere stato insultato dall’anziano per una questione di soldi che Bignozzi voleva che l’Astuti  gli restituisse. Dunque del denaro prestato alla base del litigio?  E Bignozzi avrebbe anche affermato che altre persone a Porto Recanati  gli devono delle somme che lui ha prestato.

Da dove arriva questa disponibilità di denaro da parte di Bignozzi? E quanto è credibile il suo racconto. Tutta materia per un bel supplemento d'indagine mentre la difesa del mantovano valuta se chidere un rito alternativo.

Per ora Bignozzi, difeso dall’avv.  Serenella Quarchioni, resta in carcere mentre per l’Astuti  i medici hanno sciolto la prognosi e dichiarato l’uomo fuori pericolo. Per lui però ancora un mese di cure.