Una serie di prelievi sospetti, denunciati ai Carabinieri di Porto Recanati, hanno permesso di avviare le indagini e denunciare due bulgari accusati di frode informatica. Il bottino per loro è stato di circa 13 mila euro.

I due bulgari, rispettivamente di 29 e 24 anni, professionisti nel campo della clonazione, avrebbero infatti duplicato 30 bancomat circa e riscosso il denaro di una 30ina di conti correnti di una banca del luogo. Esperti nel settore, i due malviventi avrebbero infilato nella fessura del bancomat uno skimmer piccolissimo, ovvero un dispositivo capace di memorizzare i dati della banda magnetica dei badge. Poi, per risalire al codice 'pin' di protezione e sicurezza del bancomat, i due avrebbero sovrapposto una tastiera 'falsa' a quella dello sportello che registrava la password digitata dalle vittime.

Una trentina di bancomat sono stati così clonati dai due bulgari che, successivamente, hanno provveduto a prelevare il contante: 500 euro da un conto corrente, 200 da un altro, 300 da un terzo e così via fino a ricavare oltre 13 mila euro. Il denaro posto a sequestro è stato quindi restituito alle vittime mentre i due bulgari, accusati di frode informatica, sono stati denunciati a piede libero.