PORTO RECANATI - Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Una giornata per ricordare le vittime di femminicidio e per sensibilizzare il più possibile su un tema che, ancora oggi, purtroppo è attuale.

Una giornata utile per conoscere le origini del fenomeno, promuovere politiche di educazione per combattere discriminazioni, stereotipi di genere e sessismo, condizioni che continuano a favorire la violenza contro le donne.

Soprattutto una giornata per prevenire.VIOLENZA TACITA

‘L’evento del 25 di novembre sarà la conclusione di un proficuo ciclo di eventi volti a sensibilizzare su fenomeno che purtroppo sentiamo e viviamo quotidianamente e di cui il femminicidio è solo la punta dell’iceberg – queste le parole di Fatou Sall, consigliera comunale con delega alle Pari opportunità e integrazione.

“ È nostro dovere educare al rispetto e alla cultura del consenso i più giovani, per contribuire a creare una società consapevole e sensibile. Sul tema dell’eliminazione della violenza contro le donne, l’amministrazione non può e non deve mai tacere.”

Per celebrare tale avvenimento, il 25 novembre il comune di Porto Recanati, in collaborazione con la cooperativa Il Faro, organizza una serata incentrata sul tema della violenza di genere.

Presso la pinacoteca comunale alle ore 21, dopo i saluti istituzionali, va in scena “Violenza tacita, violare significa applicare uno schema”, monologo a tre voci scritto e interpretato da Giulia Merelli, attrice e autrice.

Lo spettacolo è incentrato sulla violenza psicologica che si sviluppa mediante le relazioni tra cinque ragazzi.

Il ruolo che un leader assume nel lavoro, viene applicato “protettivamente” anche nelle relazioni extra lavorative con gli altri personaggi che da colleghi si trasformano in vittime, responsabili solo di essere troppo sensibili.

E’ in questi rapporti patologici che nasce la violenza sulla personalità altrui banalizzata dallo schema ideologico, pur portato con le migliori intenzioni, “che l’altro debba essere come il protagonista vuole che sia”.

Il testo e l‘interpretazione vengono drammaticamente spaccati e ricomposti dalla dolcezza di canti eseguiti da Serena Abrami (cantante e cantautrice) e Monica del Carpio (violoncellista).

Le parole del racconto e della canzoni riportano lo spettatore dentro se stesso in un’ autoriflessione che lo porta a valutare le sue relazioni, i suoi incontri e il proprio modo di esprimersi.

Al termine di “Violenza tacita, violare significa applicare uno schema”, intervengono Chiara Marmoré, Egle Asciutti (Operatrici del CAV, Centro Anti Violenza) e Andrea Tridico (operatore del CUAV, Centro per Uomini Autori di Violenza), che raccontano la loro esperienza diretta e lavorativa sul delicato tema della violenza contro le donne.