PORTO RECANATI – Ambedue in minoranza ma con idee diversissime sulla variante del Burchio, operazione di realizzazione di un resort a cinque stelle con finanziamenti stranieri, Rosalba Ubaldi difende il progetto, Giammario Poeta ne chiede il decadimento.

“Non posso che essere soddisfatta di quanto espresso dalla Provincia in merito al progetto del Burchio –commenta il capo gruppo di Grande Futuro, Rosalba Ubaldi-.Quando ho presentato e portato avanti la proposta, l’ho fatto con il chiaro intento di rilanciare il settore dell’edilizia creando nuove opportunità di lavoro. In questo momento dell’iter amministrativo va precisato che non c’è alcuna possibilità di tornare indietro sui passi fatti e illudere i cittadini dicendo che il Burchio non si farà. A meno che i nuovi amministratori non si vogliano imbarcare personalmente in una controversia legale e pagare in prima persona i danni eventualmente richiesti dalla società Coneroblu. Una situazione analoga vissuta con l’area ex Bartoloni. Non si voleva approvare la variante e l’’amministrazione di allora, Giampaoli, era nelle condizioni di dover pagare una penale di 10 miliardi di vecchie lire alla ditta che aveva proposto la variante dopo aver acquistato l’area. E in tema di varianti, viste le tante inutili chiacchiere che si fanno, non ho mai portato in consiglio varianti che non avessero regolarità tecnica. Di fronte ad una crisi dell’edilizia, con ricadute sui posti di lavoro, auspico che le procedure siano veloci. L’attuale nuova amministrazione non avrebbe mai approvato una simile lottizzazione. Ma questo ora è e se ne deve fare una ragione”.

A queste dichiarazioni della Ubaldi, rese alla stampa, c’era da aspettarsi una presa di posizione della giunta Montali, interviene invece il capo gruppo del M5S, Giammario Poeta.

“Non è impossibile bloccare la Variante Burchio! Questo è consentito dalla legge regionale con la quale si è attivato il procedimento –replica alle considerazioni della Ubaldi-. Nesuna penale deve essere pagata, tantomeno personalmente dagli amministratori come attestato. Nessun danno personale: l'art. 26 della legge 34 regionale permette che il comune lasci che la pratica consumi i 120 giorni a disposizione senza che venga riproposta in Consiglio Comunale. Pertanto a fine Novembre il Burchio ritornerà ad essere il paesaggio dei portorecanatesi, proprietà collettiva e verrà utilizzato come stabilito dall'art. 9  della Costituzione  ai fini tutela del paesaggio e del patrimonio storico ed artistico della nazione e  dall'art. 32 ai fini della salute individuale e interesse della collettività. Infatti il paesaggio in questo senso  concorre alla nozione di ambiente come sostenuto da Salvatore Settis, grande archeologo e storico  dell'arte.

Si chiede al Consigliere Ubaldi al posto di affermare perchè questo è, di portare le prove ed i documenti inequivocabili sulle responsabilità risarcitorie del Comune nei confronti della proponente ditta, nel caso di mancata presentazione della Variante in Consiglio. Nell'Accordo Procedimentale del Dicembre scorso (a proposito del marciapiede) in cui si chiariscono e evidenziano i rapporti tra comune e ditta proponente, nella penultima pagina di tale acordo riferito alla variante si riporta che .....esula dagli obblighi qui assunti dal comune qualsiasi evento od atto che possa arrestare o modificare la proposta di variante, essendo le relative determinazioni di competenza dell'organo consiliare e della Provincia...

Come si legge nell'accordo ora è tutto in mano alla legge regionale, il cambio di amministrazione è un evento importante a prescindere che legittima la possibilità di far decadere l'interesse per la lottizzazione in una area agricola di salvaguardia, riportando quell'area ala sua originaria destinazione. Grazie a quanti recepiranno tale messaggio, considerando che l'impiego degli artigiani edili vada cercato in altri ambiti, nel riuso dell'esistente senza consumare il suolo bene primario della collettività”.