Per Armando Uka, il 25enne albanese autore dell'omicio di un connazionale all'interno del circolo Asso di Cuori di Porto Recanati la sera del 13 gennaio scorso, sentenza il 21 dicembre.
Il GUP, Enrico Panaggi, ha disposto infatti il rito abbreviato secco rigettando la richeista di perizia psichiatrica avanzata dall'avv. Gramenzi. Alla perizia si erano anche opposti il sostituto procuratore, Stefania Ciccioli, e le parti civili delkla vittima, Ardijan Shehag. Assistiti dall'avv. Brandoni, la moglie, due fratelli e la cognata dell'uomo ucciso hanno chiesto un risarcimento di 200.000 euro.
Uka, all'epoca dei fatti clandestino, è chiamato a rispondere di omicidio volontario aggravato dai futili motivi, ricettazione di arma da fuoco, porto abusivo d'arma di provenienza delittuosa e lesioni personali (ferì con due dei quattro colpi esplosi anche un'altro albanese, Olsi Divintar).
Due colpi raggiunesero Shehag alla spalla ed alla schiena. Uka fu arrestato poco dopo dai carabinieri. L'omicida aveva avuto un vivace diverbio con Shehag e poi eraornato nel bar con una pistola che teneva nascosta lungo la spiaggia che poi egli stesso fece ritrovare una volta confessato ed in quella sede aveva affermato solo di avere reagito a vessazioni e provocazoni dello Shehag ma di non avere mai avuto alcuna intenzione di ucciderlo.