«Questo libro ci aiuta a vedere un po’ più in là. A capire, direbbe il grande Jacob Riis, come vive l’altra metà”». (Gian Antonio Stella).

«L’albergo Hotel House di Porto Recanati è un’isola, un’oasi, una distopia/utopia, un nido, un seme, un sintomo, un segno. È un figlio illegittimo della povertà del passato e della ricchezza del futuro. È un cigno nero». (Jasmina Tešanović).

Due delle tante impressioni tratte dall’introduzione e dalla postfazione, sul lavoro della prof.ssa Parenzan (nella foto sotto con un membro della comunità senegalese) sul multietnico Hotel House che ha analizzato la quotidianità, e non solo, della comunità che vi gravita.

Che cosa accade ogni giorno all’interno di un gigantesco condominio composto da 480 appartamenti e abitato, in estate, da tremila persone con lingue, culture e provenienze differenti?

Come le esistenze e i sogni degli inquilini di questo strano ma realissimo luogo si intrecciano – e a volte si scontrano – con quelle degli abitanti della limitrofa cittadina di mare marchigiana?

«L’Hotel House è la metafora di un mondo globalizzato, in cui esistono identità liquide e insieme rigide frontiere. Non si trova solo a Porto Recanati ma contemporaneamente in Senegal e in Tunisia, a Roma e a Brescia, in Pakistan e in America». (dalla presentazione di Simone Brioni)

Babel Hotel è una “presa di parola” collettiva sul tema delle città plurali e delle diverse forme di marginalizzazione sociale causate anche dal sentimento di paura legato alla venuta dei nuovi intrusi: i migranti.  Ma, sopratutto, è una potente metafora, una tensione verso il futuro: qualcosa “a venire” che potrebbe con il tempo superare il margine narrativo per trasformarsi in un progetto creativo, sociale e politico più ampio. Introduzione di Gian Antonio Stella.

Il libro è in distribuzione dal 10 settembre nelle principali librerie italiane.
Collana: GRANDANGOLO
Titolo: BABEL HOTEL Vite migranti nel condominio più controverso d'Italia (contiene cd con brabìni ed audio racconti), pagine: 192, prezzo: euro 17.