Conferenza stampa di sindacalisti e lavoratori per strada, a Porto Recanati, davanti ai cancelli della 'Df', l'azienda specializzata in progettazioni impiantistiche che il 29 agosto ha sospeso la produzione e trasferito la proprietà ad una società di San Benedetto del Tronto.
Ancora ignoto il futuro dei 25 dipendenti, che a tutt'oggi non risultano nè in ferie, nè sospesi, nè licenziati, mentre da giugno non ricevono lo stipendio.
Come già riferito, tornano dalle ferie e trovano l'azienda vuota. Senza amministratori, senza macchinari, senza lavoro. Anche questo puo' capitare oggi, ed è accaduto ai dipendenti della Df di Porto Recanati. L'azienda si occupa di costruzioni e alcuni mesi fa è stata venduta dal titolare alla Fish International, azienda di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) che si occupa di pesce.
Dal cambio di proprietà la situazione del sito produttivo è andata peggiorando. I dipendenti non hanno ricevuto gli stipendi di giugno, luglio e agosto, e il 29 agosto si sono ritrovati senza lavoro, senza alcun preavviso. Oggi eè scattata la protesta con il presidio dello stabilimento d'accordo con la CGIL. Il segretario provinciale del sindacato Aldo Benfatto, ha poi incontrato il sindaco di Porto Recanati Rosalba Ubaldi, per esporre la situazione e le preoccupazioni di tutti. Venerdi si terrà un incontro con il Prefetto di Macerata.
Aldo Benfatto, segretario Cgil, ha già attivato una serie di iniziative per trovare una soluzione: «E’ necessario far cessare immediatamente il rapporto di lavoro con la Df perchè i dipendenti vengano inseriti nelle liste di mobilità e possano avere un’indennità nel giro di pochi mesi. Intanto abbiamo fissato per venerdì un incontro con il Prefetto di Macerata per metterlo a conoscenza dell’accaduto».
Anche Rosalba Ubaldi, sindaco di Porto Recanati, si è impegnata con i lavoratori per trovare una soluzione: « Ho tentato invano di mettermi in contatto con la vecchia proprietà quindi innanzitutto vedremo di identificare un interlocutore aziendale con cui poter parlare in maniera seria. Poi cercheremo di far valere la pressione che può fare un Comune. E’ anche fondamentale per me capire quale attività questi signori vogliono iniziare a Porto Recanati».