Momenti di tensione a Porto Recanati per un bambino di un anno e mezzo rimasto chiuso nell’auto della mamma. Subito il pensiero di quanto hanno assistito alla scena iniziale, pensando già al peggio, è andato ai recenti episodi di Teramo e Passignano sul Trasimeno.
Erano circa le 12.30 quando una donna in apparente stato di agitazione è entrata in un esercizio commerciale di via Leopardi invocando l’utilizzo di un telefono per un grave emergenza.
I presenti a mala pena riescono a capire cosa sia successo poi quando la donna si calma spiega l’accaduto e la preoccupazione sale anche tra quanti si trovano intorno a lei in quel momento.
La donna scendendo dall’auto, di fronte alla propria abitazione, ha preso le chiavi di casa per aprire il portone in modo da avere la porta di casa aperta al momento che prelevava il bimbo dal sedile. Ma scendendo non ha preso le chiavi della vettura chiudendo però le portiere, che si sono inspiegabilmente chiuse dall’interno.
La telefonata era diretta al marito per fargli portare le chiavi di riserva. Ma il tempo passa, la vettura si scalda e tutti si adoperano per raffreddare il mezzo gettando acqua sopra e stendendo un telo di protezione. Il bambino inizia a piangere e la tensione sale alle stelle.
La sirena dei VVFF rompe lo stato di grande agitazione. Sul mezzo che sta arrivando c’è proprio il padre del piccino (un vigile del fuoco) che non ha esitato a prendere il mezzo di servizio, per giusta causa, e precipitarsi sul posto per la più importante operazione di salvataggio della sua vita.