Un no deciso alla realizzazione di rigassificatori è stato ribadito dall'assemblea dell'associazione Riviera del Conero riunitasi nei giorni scorsi. La posizione, unanime, è stata ribadita al termine dei lavori rafforzata anche dalla presenza fondamentale di Porto Recanati, che ha confermato il suo no in Consiglio Comunale il 14 Aprile scorso.
“Vogliamo tutelare l'ambiente, il mare e la pesca -ha detto il presidente dell'associazione Riviera del Conero Carlo Neumann- e in modo particolare, vista l'attività dell'associazione, il turismo, risorsa sempre più importante per l'economia del territorio che rischia di essere compromessa se verranno realizzati gli impianti. Riscontro con piacere una posizione unanime e condivisa da parte dell'assemblea che rappresenta ben 12 Comuni ( Agugliano, Ancona, Camerata Picena, Camerano, Castelfidardo, Loreto, Numana, Ostra Vetere, Offagna, Polverigi, Porto Recanati e Santa Maria Nuova)”. Tra i primi nell'associazione a schierarsi per il “no” esprimendo preoccupazione per le conseguenze dell'impianto, l'assessore al Turismo del Comune di Porto Recanati, Carlo Sirocchi che ha evidenziato i rischi soprattutto in campo turistico. “Ci siamo espressi in Consiglio Comunale -ha dichiarato Sirocchi- contro la realizzazione dei rigassificatori al largo delle nostre coste e a quello di Falconara soprattutto per la mancanza di tutti i pareri tecnici positivi, inoltre, e parlo principalmente per il mio settore, per il rischio di una negativa ricaduta sull’immagine del territorio e della Riviera”.
Nel caso del rigassificatore del Conero, il progetto presentato dalla Tritone Gnl Spa consiste nella realizzazione di un terminale offshore di rigassificazione Gnl con la capacità di lavorare fino a 5 miliardi di metri cubi all'anno, a due passi dal parco del Conero e dal futuro parco marino. Mentre quello presentato da Api Nòva Energia consiste nella realizzazione di un terminal offshore di rigassificazione Gnl con la capacità di lavorare 4 miliardi di metri cubi l'anno accanto all'oleodotto già esistente a largo di Falconara Marittima.
“Abbiamo già registrato in passato le obiezioni all'impianto da parte dei Comuni del territorio – aggiunge il presidente dell'Associazione - come quella del sindaco di Numana Marzio Carletti, che hanno già espresso più volte la loro contrarietà. Adesso chiediamo un incontro urgente alla Regione che deve chiarire la sua posizione se intende davvero salvaguardare il turismo e l'ambiente”.
Altro punto sul quale l'assemblea dei soci concorda, riguarda l'occupazione e l'incremento di posti di lavoro grazie ai rigassificatori: “Non è così che si aumenta l'occupazione e si dà forza all'economia -prosegue Neumann- il personale impiegato sarebbe di poche unità e sarebbe formato all'estero. La crisi riguarda tantissime aziende e la minaccia da parte della società Api di chiudere gli impianti di Falconara se non arriverà il via libera per il rigassificatore, ci suona come un ricatto”.
L'Associazione, che rappresenta oltre ai12 Comuni anche operatori balneari, commercianti, albergatori, agenti immobiliari, la Banca di Credito Cooperativo di Filottrano e il Parco del Conero, sta portando avanti tanti progetti in vista della stagione estiva ma anche per destagionalizzare l'offerta turistica, puntando oltre che sul turismo balneare su altre peculiarità di cui è ricco l'entroterra, la cui forza è rappresentata soprattutto da ambiente e natura.
“La nostra attività -spiega Neumann- punta moltissimo sull'accoglienza: stiamo conquistando nuovi target, appartenenti a nicchie sempre più sensibili verso la natura e la sostenibilità, tipologie di viaggiatori attenti alla tutela dell'ambiente e al rispetto del territorio in cui scelgono di soggiornare e per sentirsi parte della comunità locale, seppur nel breve periodo di vacanza. Crescono anche i turisti stranieri, provenienti da Paesi come Olanda, Germania, Belgio, Svezia, Francia, Norvegia che da decenni sono consapevoli di quanto sia importante salvaguardare la biodiversità e gli ecosistemi locali e soprattutto nel delicato periodo dove la congiuntura economica negativa ha già messo a rischio diversi settori, non possiamo rischiare di perderli”
“Progetti del genere – aggiunge il presidente – avranno ripercussioni sulla flora e la fauna marina nel lungo periodo e quindi andranno a danneggiare la bilancia del turismo verde che in questi anni si è molto rafforzata ed è una delle speranze del nostro territorio. Le attività sono legate indissolubilmente al turismo e anche alla pesca: questi settori potrebbero subire notevoli danni dalla presenza dei terminali”.