A finire in manette, in flagranza di reato di estorsione,  due albanesi venticinquenni e un italiano quarantenne, tutti residenti a Porto Recanati e pregiudicati. Contestualmente sono state identificate alcune persone di Cingoli e Macerata, anche loro collegate agli stupefacenti. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati i soldi, oggetto delle minacce estorsive, per circa 1000  euro, oltre a diversa droga e materiale per il suo confezionamento.

I protagonisti della vicenda sono tutti personaggi che hanno a che fare col narcotraffico locale rifornendo da Porto Recanati i consumatori di droga di Macerata e della Cingoli “bene”.

I carabinieri nella serata di ieri hanno approntato un dispositivo di intervento rapido con le pattuglie del Radiomobile a Villa Potenza.

Qui sono stati individuati gli spacciatori che si incontravano con altre persone per un probabile scambio di denaro e di droga diretta a Cingoli. In quell’istante è scattato il blitz dei carabinieri in borghese che hanno prontamente bloccato e controllato quelle persone trovando denaro contante per più di mille euro.  Successivamente i militari hanno proceduto a ulteriori perquisizioni a carico dei tre soggetti con l’ausilio dei colleghi della Stazione di Porto Recanati.

Le perquisizioni hanno consentito di rinvenire cinquanta grammi di marijuana, alcune dosi di cocaina e bilancini con sostanza da taglio. L’attenzione dei carabinieri si è focalizzata soprattutto sui soldi per cercare di ricostruire tutta la vicenda: gli spacciatori arrestati, in realtà, avevano già consegnato nei giorni scorsi una grossa partita di cocaina nel cingolano ma non erano stati ancora pagati. L’indagine ancora in corso ha permesso di appurare che l’incontro di ieri era un regolamento di conti sporchi dietro gravi minacce degli spacciatori con l’appuntamento a metà strada.