nota della Fondazione Pace e Bene
MONTELUPOPNE - "Quando tre anni fa sottoscrivemmo con il tribunale di Macerata le convenzioni per realizzare la messa alla prova e LPU per reati minori non pensavamo che avesse un seguito del genere" esordisce così il Maestro Corrado Lazzarini, coordinatore per la messa alla prova della Fondazione Pace e Bene.
Ma di cosa si tratta? ”Esistono una serie di reati penali minori, ad esempio quelli in cui è prevista solo la pena pecuniaria, la pena detentiva non superiore a quattro anni, ed altri delitti indicati dal comma 2 dell'articolo 550 del codice penale, per i quali è possibile sospendere il procedimento penale e attuare la messa alla prova per lo svolgimento di un programma che prevede attività legate a lavori di pubblica utilità, come quelli sociali e socio sanitari, di protezione civile, di salvaguardia del patrimonio ambientale, culturale e archivistico, di immobili e servizi pubblici, o di specifiche competenze e professionalità dell’imputato. Avendo la Fondazione Pace e Bene molte di queste caratteristiche si è messa a disposizione del tribunale di Macerata, che dopo le opportune verifiche, ha iscritto la Fondazione nell'elenco degli Enti idonei a realizzare questa forma alternativa alla pena. Inoltre la Fondazione ha aperto le proprie porte anche a chi avuto problemi con la giustizia e vuole riscattarsi nella società ”.
Abbiamo sentito Bessem Dehech che da poco ha terminato la sua esperienza in fondazione e che ha così commentato "Mi sono trovato benissimo, è stata un'esperienza molto bella, che sono contentissimo di aver vissuto. Ho capito come funziona il lavoro di gruppo, ma ciò che mi è piaciuto di più è stato il sentirmi come in famiglia. Invece quello che mi ha dato più soddisfazione è stato partecipare al progetto Nicchie di Speranza, rivolto ai rifugiati dell'Africa che giungono in Italia. Visto il mio lavoro come cameriere sono stato onorato di aver condotto appunto il corso di questa professione e di aver dato a questi ragazzi una formazione che potrà essere importante per inserirsi nel mondo del lavoro italiano. Mi ha riempito molto essere stato loro utile ed ho apprezzato moltissimo vedere poi come i ragazzi vengono trattati, considerati e aiutati dalla fondazione.”
E' un'esperienza la tua che finisce qua? "No, quando ne avrò la possibilità mi piacerebbe continuare a dare il mio supporto e a rendermi utile per le iniziative e i progetti di beneficenza della Fondazione Pace e Bene."
Un'esperienza, quella di Bessem, che quindi non si è fermata al mero obbligo imposto dal tribunale, ma che ha generato l’emozione di essere attivi nella società per il prossimo, dimostrando alla fine che non tutto il male viene per nuocere.
“Con la messa alla prova è proprio questo il nostro obiettivo – continua il Maestro Lazzarini -: trasformare quello che viene visto come un obbligo o addirittura una pena, in una possibilità di emozionarsi e di rendersi utile per gli altri. Per tale ragione il mio ruolo di coordinatore non è solo quello di affidare le mansioni in base alle caratteristiche dei candidati, ma soprattutto quello di valutare se ci sono i presupposti di rendere questa esperienza un motivo di crescita personale e non un’attività punitiva. Superato questo scoglio, in un ambiente accogliente come quello che c’è nella Fondazione Pace e Bene, non sarà poi difficile comprendere che la messa alla prova si trasformerà presto in un’opportunità di vivere un’esperienza unica.”
Per tutte le informazioni sia sulla messa alla prova che sui progetti della Fondazione Pace e Bene si può contattare il centralino allo 0733 499264.