PORTO RECANATI – Bisognerà attendere il 2 marzo per chiudere la gara d’aggiudicazione per i lavori di difesa della costa (scogliere e ripascimento) nel tratto da sud del fiume Potenza a fosso Pilocco.
Si tratta, come noto, della tranche da 12 milioni di euro, per la protezione dall’erosione di Lido delle Nazioni dove sono a rischio civili abitazioni, strutture turistiche, la strada litoranea sotto la quale passa la condotta a pressione che porta i liquami di Porto Recanati al depuratore di Santa Maria in Potenza, la linea ferrovia, particolarmente esposta nel tratto finale.
Dal ribasso d’asta saranno ricavati fondi da destinare alla parte nord della costa porto recanatese, Scossicci.
Se per Lido delle Nazioni è tutto deciso in termini di metodologie di difesa, con scogliere e ripascimento, tutto da decifrare (ma anche da finanziare ...) un intervento definitivo per Scossicci dive sinora sono stati solo effettuati ripascimenti che non hanno portato soddisfacenti risultati e posizionato dei pennelli fatti con big bags che alle prime forti mareggiate hanno retto poco.
Una società specializzata ci segnala una interessante metodologia per fermare l’erosione del litorale e permettere il ripascimento della spiaggia con un apporto di sabbia assolutamente naturale e gratuito mediante la posa di “attenuatori d’onda”, come attuato negli USA, Spagna ed Israele.
Dopo una cinquantina d’anni dai primi studi, il 20 Gennaio 2017 è stato messo in acqua il modello in scala 1/10 di un attenuatore d’onda. Nel suo piccolo ha funzionato egregiamente.
Cos’è mai l’attenuatore d’onda?
E’ una barriera di prossimità dell’arenile, una cosiddetta “barriera di aderenza” che preserva la spiaggia dall’erosione e permette, nel contempo, il ripascimento dell’area con un notevole apporto di nuovo materiale.
Insomma, l’attenuatore d’onda non solo protegge la spiaggia dall’erosione ma crea nuova disponibilità di sabbia utilizzabile.
L'attenuatore d'onda blocca lo spiaggiamento di sacchetti di plastica, bidoncini, legni, alghe e quant'altro trasportato dalle onde verso riva.
In questo modo preserva l’igiene della spiaggia.
Non solo. La sua configurazione ne permette l’utilizzo anche come “passerella” sulla quale poter installare illuminazione con pannelli fotovoltaici piuttosto che strumentazioni scientifiche come sensori meteomarini oppure rilevatori di inquinamento.
Il modulo, da 5.8 Ton, non è invasivo e verrà realizzato con una miscela speciale di calcestruzzo e fibre di resina.
L’elemento di attenuazione é di piccole dimensioni: alto solo un metro e quaranta centimetri , posizionato a pochi metri da riva, emerge di soli 50 cm circa dal pelo dell’acqua.
Può essere facilmente realizzato già sul posto di installazione ed é formato da elementi ad incastro facilmente posizionabili sul litorale con una benna gommata.
Per saperne di più basta cliccare su: http://www.wawtech.net/
Nelle fotografie dei “vecchi attenuatori” installati in USA, Spagna, Israele (quelli di colore chiaro, a riva, in secco ) e quelle del nuovo modello (di colore scuro, in acqua ).