RECANATI - Con il patrocinio del Comune di Recanati, il Circolo Scacchi Recanati affiancato dalla Federazione Scacchistica Italiana sezione Marche, si è reso promotore dell’evento formativo “Educare con gli scacchi”.
I tre relatori de “Le sei direzioni” di Padova, il grande maestro Axel Rombaldoni, il Maestro Giacomo Gregori e l’istruttore Mario Capitò, nella splendida cornice dell’Aula Magna comunale, hanno catturato l’attenzione e la curiosità di tutti gli intervenuti, con alcune “pillole” di un nuovo e rivoluzionario metodo educativo basato sulla relazione del gioco degli scacchi e la vita.
Dopo un breve discorso introduttivo ed i dovuti ringraziamenti del presidente del Circolo Scacchi Recanati al Comune di Recanati che ha patrocinato l’evento ed alla Federazione Scacchistica Marche per il supporto tecnico, i tre relatori hanno dimostrato che l’incontro formativo è stata l’occasione speciale per promuovere il metodo tra gli istruttori, gli educatori, gli insegnanti e gli appassionati di scacchi.
L’incontro ha “aperto le porte" alla scoperta dei profondi significati tramandati da secoli da questo nobile gioco e che, oltre al puro e semplice movimento di ogni singolo pezzo finalizzato al gioco sulle 64 caselle, la scacchiera ed ogni pezzo del gioco aiuta, con il suo particolare ed unico modo di muoversi, a conoscere, definire e indirizzare l’intelligenza ed il carattere degli alunni piccoli e grandi.
Il gioco diventa uno specchio neutro e imparziale, capace di mostrare un’immagine precisa e sempre più dettagliata di come il giocatore si muove nella sua vita oltreche sulla scacchiera.
Una vera e propria “palestra di vita” in cui poter fare e far fare esperienza, in modo da accompagnare e supportare, persone piccole e grandi, nel loro percorso di crescita, di maturazione.Istruttori, educatori e insegnanti intervenuti a questo primo percorso formativo, anche se con differente conoscenza del gioco (qualcuno non conosceva neanche il movimento dei pezzi!), hanno potuto constatare personalmente ed iniziare a comprendere che gli scacchi non sono stati inventati per una pura e casuale immaginazione dell’uomo: mettiamo qualche abitante sulla scacchiera, diamogli un nome, facciamoli muovere in un modo che abbia un minimo di senso, creiamo due schieramenti, ed il gioco è fatto.
Al contrario il gioco degli scacchi, è il frutto di una conoscenza precisa, oggettiva, che possiamo ben osservare nella vita di tutti i giorni.
Tale conoscenza è stata messa a servizio dell’uomo creando un gioco autentico, che potesse resistere nei secoli: ancora oggi è il gioco più popolare al mondo. Questo nuovo approccio, applicabile non solo all’apprendimento del gioco degli scacchi, ma anche e soprattutto nelle attività di studio scolastico, preparatorie per il futuro lavorativo di ogni singola persona, permette di condividere l’obiettivo di creare uno spazio di relazione nel quale gli studenti possano crescere in armonia e bellezza, imparando a donarsi gli uni agli altri, con rispetto e serenità.
Per creare un ambiente che presenti queste dinamiche è necessario fare noi e far compiere ai nostri alunni un “salto dimensionale” stupefacente e bellissimo: si sta parlando di fare un salto da una dimensione di Egoismo a una dimensione di Altruismo; un salto dimensionale da “io contro di te” a “io con te”; da un individuale lavoro di “ognuno per sé” ad un lavoro condiviso “insieme per un risultato molto più vasto” e sicuramente utile anche per l’intera umanità.Questa visione, non è frutto della pura fantasia o idea utopica di alcuni, è un risultato toccato con mano in un evento progettuale chiamato “L’Avversario è il mio Maestro”, avvenuto per la prima volta a Vigonza (Padova).
Un evento che è stato un esempio emblematico che ha confermato la potenzialità che offre la creazione di un clima di massima condivisione fra tutti i partecipanti: in una partita a scacchi tra i Grandi Maestri Kenny SolomoneAxel Rombaldoni, prima di compiere ogni mossa, questa, è stata condivisa nella tattica, nella strategia, nel proprio stato d’animo, nel proprio pensiero tra i due giocatori e con il pubblico presente all’evento, con il risultato di un arricchimento globale!Il confronto silenzioso e profondo ha permesso al singolo giocatore ed al pubblico presente di allargare la propria cornice visiva grazie alla visione dei due avversari.
Questa semplice esperienza, ha dimostrato che la sinergia di due punti di vista permette, con un po’ di allenamento all’ascolto, di trovare soluzioni “nuove” ed arricchire contemporaneamente chi condivide e chi riceve la condivisione Il segnale forte che è stato compreso dai presente è che se saremo in grado di fare questo, tra di noi e, ancora di più, con i bambini e i ragazzi, allora saremo certi che non ci sarà più sconfitta in nessun campo (gioco, studio, lavoro ecc.) ma solo vittoria!Vittoria pura e semplice, di tutt.
Il prossimo appuntamento del Circolo Scacchi è in Piazza G. Leopardi il 29 dicembre.