Di Gennaro Ferrara
MONTELUPONE - Quando 18 anni fa mise piede per la prima volta nella piccolissima palestra di 20 metri quadri più per curiosità che per passione, sicuramente non avrebbe mai pensato a quanto sarebbe cambiata la sua vita e quante emozioni ed esperienze avrebbe vissuto; ma proprio queste
emozioni ed il suo agire col cuore hanno permesso a Laura Perrone, alias White Angel, di raggiungere traguardi per lei impensabili. Nata e cresciuta a Bolzano si avvicina come già detto per pura curiosità alla pratica delle discipline orientali e si innamora da subito del Kung Fu, in particolare del Taijiquan. “ Già alla prima lezione mi sono reso conto delle enormi potenzialità di Laura – commenta il suo maestro Corrado Lazzarini, fra l’altro ex Ct della nazionale di Kung Fu – nonostante non avesse mai praticato nessuna attività sportiva e nonostante avesse già 18 anni, un età abbastanza avanzata per intraprendere ad altissimi livelli un’attività come questa.”
Invece grazie alla fiducia del suo maestro e agli intensi e duri allenamenti, White Angel nel giro di pochi mesi conquista prima il titolo italiano ed alcuni mesi dopo comincia a vincere anche in competizioni internazionali fino a divenire più volte campionessa del mondo, bruciando così in brevissimo tempo tutte le tappe che in genere necessitano anni di lavoro. Non paga dei risultati ottenuti ed ambiziosa di intraprendere nuove sfide, dal 2002 si cimenta nel combattimento sportivo: cambia la disciplina sportiva ma non cambiano i risultati, infatti dopo pochi mesi è già campionessa italiana dilettanti di Kickboxing. In seguito si aggiudica diversi titoli internazionali e comincia a sfidare atlete professioniste sulla carta superiori a lei; ma proprio nel momento in cui sta per entrare nel mondo professionistico un infortunio in allenamento, un calcio alle tempie, la blocca per un periodo. Nonostante l’incidente grazie al suo orgoglio e alla sua forza di volontà, si riprende velocemente e ricomincia gli allenamenti e le gare per raggiungere il mondo del professionismo; ma i continui mal di testa la costringono, dopo alcuni mesi dall’infortunio, a fare delle analisi,il cui responso è sconcertante: infatti dopo una TAC Laura si ritrova con un ematoma alla testa ed una cicatrice di 8 cm che non solo le precludono gare ed allenamenti ma le fanno rischiare la vita specie durante gli incontri che intanto aveva sostenuto. Pertanto i medici le vietano i combattimenti a tempo illimitato. Il morale è a pezzi, sia per la rinuncia a combattere proprio nel momento in cui stava per ottenere i risultati che erano costati tanti sacrifici, sia per il rischio corso che poteva compromettere anche la sua vita. Ma proprio nel momento più difficile, White Angel ha saputo reagire e non abbattendosi è tornata alle forme del Kung Fu vincendo ovunque in Italia e nel mondo. Nonostante il parere scoraggiante dei medici, Laura sogna di tornare a combattere e per questo periodicamente si sottopone ad analisi e TAC per verificare lo stato del suo ematoma. Dopo 2 anni dall’incidente l’ematoma inaspettatamente scompare ed i medici stupiti del risultato le danno il via libera per ritornare a combattere. Negli anni successivi ottiene risultati notevoli, con la conquista di diversi titoli italiani ed intercontinetali dilettanti. Intanto le conoscenze e competenze acquisite le permettono di raggiungere la qualifica di maestro e di seguire una propria scuola di Kung Fu, realizzando l'impresa che a pochi al mondo e' riuscita, ossia insegnare, avendo una scuola numerosa ed essere una delle migliori atlete al mondo. White Angel ha potuto ottenere questi risultati perché ha fatto diventare il Kung Fu la sua vita, si è dedicata anima e corpo 24 ore su 24 a questa attività: Laura infatti non pratica Kung Fu, è Kung Fu. All’epoca si allenava 4 ore al mattino, pranzava e poi andava nella sua palestra dove si allenava fino alle 16, da quell’ora fino alle 22.30 si dedicava all’insegnamento, tornava a casa alle 23.30, cenava e poi andava a letto, senza contare che a causa del suo metabolismo lento, la sua alimentazione era molto controllata, semplice e priva di dolci o di cibi troppo grassi e sofisticati; una vita quindi fatta di sacrifici portati con disciplina ed umiltà, ma che le hanno consentito di tenere dei ritmi di vita molto serrati. Oltre ai sacrifici in questi anni sono arrivare anche molte soddisfazioni non solo
sportive, infatti gli insegnamenti di Laura erano diventati molto richiesti, sia come personal trainer che come maestro di Taijiquan di personaggi famosi. Con la sua squadra approda anche in trasmissioni televisive RAI, mentre Sport Week pubblica un servizio di 6 pagine su di lei, e la più importante rivista di settore olandese le dedica la copertina ed un articolo di 5 pagine sul suo personaggio.
Proprio nel momento di massimo splendore, avviene invece il secondo e ben più profondo cambiamento della propria vita: infatti dopo aver vissuto per 31 anni a Bolzano, insieme al suo maestro e ad una decina di suoi compagni della scuola di Kung Fu, decidono di trasferirsi nelle Marche. Una scelta dettata da una crescente esigenza interiore di cambiare il proprio modo di vivere. Prima di tutto c’era da uscire dalla città e dal suo inquinamento, dai rumori, dal
cemento e dall’asfalto per scoprire la campagna e la natura con le sue regole non scritte e la sua semplicità . E’ nata così l’esigenza di ritirarsi dalla vita mondana per dedicarsi alla propria crescita, come ci spiega meglio lei stessa: "Apparentemente si potrebbe pensare che non sia stato facile abbandonare la vita di prima, la propria città, le proprie attività sia da maestro che da atleta, ma l'aspirazione a cambiare il proprio stile di vita sia per una crescita personale, sia per proporre un modello di vita nuovo, ci ha permesso di fare questo salto nel buio come se fosse la cosa più naturale e logica da realizzare." Per capire in cosa consista questo nuovo modo di vivere la vita e la quotidianità, Laura Perrone ha scritto un libro, l'Arte della Dislogica, frutto degli insegnamenti del suo Maestro e delle esperienze quotidiane vissute con i suoi fratelli e sorelle di percorso. Una volta trasferiti nelle Marche, il passaggio alla vita da Monaco non è stato immediato, ma è stato il frutto di un percorso graduale. "Essere monaco per noi non significa rimanere chiusi nelle nostre 4 mura a vivere una vita ascetica, ma è un concetto molto concreto, che si basa sulla condivisione delle proprie esperienze e delle proprie emozioni. I rapporti con l'esterno sono numerosi, tant'è vero che in determinati giorni ed orari sono diverse le persone che ci vengono a trovare, anzi, specie nel periodo estivo, siamo noi stessi che usciamo dal nostro monastero per partecipare ai mercatini dell'usato che ci permettono di conoscere e avere contatto con moltissime persone." Ti mancano mai le gare ed il Kung Fu? " Il Kung Fu non l'ho mai smesso di praticare, anzi se nei primi anni potevo dire di praticare Kung Fu, ora posso affermare di essere Kung Fu, perché lo vivo quotidianamente in ogni sfaccettatura della mia vita; per quanto riguarda le gare ogni tanto mi manca l'emozione e l'adrenalina che vivevo specie per le gare di forme, ma alla fine mi accorgo che non hanno valore rispetto a ciò che sto vivendo ora."
Da atleta di primissimo livello di Kung Fu e Maestro, ora Laura oltre ad essere una delle cofondatrici del monastero e vice capo monaco, e' una figura importante per i monaci della Sorgente: infatti, per la sua umiltà, la sua determinazione ed il suo carisma e' un riferimento ed un esempio per tutti quanti, specie se si apprestano a fare questa scelta di vita.